venerdì 31 luglio 2015

Recensione Libri

Titolo originale: Wuthering Height
Titolo : Cime tempestose Casa Editrice :Edizione Giunti Traduzione:G. De Sanctis Genere:drammatico, classico Pagine: 448 Prezzo: € 7,00



«Credo che in tutta l'Inghilterra non avrei mai potuto trovare un luogo così discosto da ogni rumore mondano. Un vero paradiso del perfetto misantropo: e il signor Heathcliff ed io siamo fatti apposta per dividerci tanta solitudine.»

Trama: Cime tempestose (titolo originale in inglese: Wuthering Heights) è l'unico romanzo di Emily Brontë, scritto fra l'ottobre 1845 e il giugno 1846. Pubblicato per la prima volta nel 1847, sotto lo pseudonimo di Ellis Bell; mentre una seconda edizione postuma fu curata da sua sorella Charlotte nel 1850. Il titolo viene dal nome di una delle tre principali ambientazioni del libro (Wuthering Heights, Gimmerton, Thrushcross Grange) il casale nella brughiera dello Yorkshire originariamente di proprietà degli Earnshaw, là ove fu allevato Heathcliff e dove la storia si sviluppa. Nonostante ora sia considerato un classico della letteratura inglese, Cime tempestose non venne accolto in maniera molto entusiastica dalla critica; la sua struttura innovativa, che è stata paragonata a una serie di matriosche, rese i critici perplessi quando apparve per la prima volta. Fin dall'inizio fu inoltre considerato controverso e ricevette recensioni contrastanti in quanto la sua raffigurazione della crudeltà fisica e mentale descritta era insolitamente forte. Alcuni critici coevi credevano addirittura che fosse una prima opera, meno matura, di Charlotte Brontë (che aveva pubblicato Jane Eyre quello stesso anno sotto lo pseudonimo di Currer Bell). Critici successivi rividero questo parere, e la maggior parte fu d'accordo che l'originalità e i traguardi raggiunti da Cime tempestose superavano le opere coeve delle sorelle Charlotte e Anne. Cime tempestose ha ispirato molti adattamenti, compresi diversi film, sceneggiati radiofonici e televisivi, un musical diretto da Bernard J. Taylor, un balletto e tre opere liriche (di Bernard Herrmann, Carlisle Floyd e Frédéric Chaslin), un gioco di ruolo come pure nel 1978 una canzone di successo di Kate Bush intitolata per l'appunto Wuthering Heights. Il romanzo di Emily Brontë narra la storia di Heathcliff, del suo amore per Catherine, e di come questa passione alla fine li distrugga entrambi: tema centrale del libro è difatti l'effetto distruttivo che il senso di gelosia e lo spirito di vendetta possono avere sugli individui. La storia è raccontata come una sorta di lungo racconto che Ellen Dean, o Nelly (la governante della famiglia) racconta al signor Lockwood, il nuovo affittuario di Thrushcross Grange; il finale è invece ambientato l'anno successivo alla partenza di Mr. Lockwood.
Recensione:
A mio parere, Cime Tempestose è uno di quei pochi romanzi immancabili nelle librerie di chiunque ami leggere. Certo, c’è chi lo ama, come me, e chi lo odia, ma non leggerlo è un peccato capitale. Lo struggimento e l’ardente passione che lega i due protagonisti, Cathy e Heathcliff elude il tempo e lo spazio. Perché, in fondo, ad ognuno di noi è capitato di vivere un amore impossibile, che sconfigge i confini del bene e del male, oltrepassa le convezioni sociali e che, se ci si ripresenta dopo anni, è ancora capace di rapirci l’anima.
Heathcliff all'inizio della storia è un bambino di strada portato a "Wuthering Heights" da Mr. Earnshaw. È vendicativo, struggente e passionale: ama follemente Catherine Earnshaw. Dopo aver frainteso una conversazione avuta dalla sua amata con la nutrice, si sente talmente ferito dalla stessa intensità di quel sentimento che crede non essere ricambiato, che premedita una vendetta. Dopo il matrimonio di Cathy con Edgar Linton infatti, Heathcliff riesce a distruggere la felicità di sua cognata, Isabella Linton, della figlia dell'amata sorella, Cathy, e del suo stesso figlio, Linton Heathcliff. Questa sua missione distruttiva, fervente durante la vita di Catherine, diventa ancor più veemente dopo la sua morte. Catherine Earnshaw e la sorella adottiva di Heathcliff. È uno spirito libero, una giovane passionale, capricciosa e, a tratti, infantile nei comportamenti. Considerando Heathcliff troppo degradato per sposarlo, malgrado continui ad amarlo, si unisce in matrimonio con Edgar Linton. Dopo il ritorno di Heathcliff però, (che era sparito in cerca della fortuna necessaria per mettere in atto la sua vendetta) la sua psiche non regge allo stress della contesa tra Edgar ed Heathcliff. Si ammala e muore dando alla luce Cathy Linton. Lo stile della Bronte è impareggiabile. Vivido, particolareggiato, tormentato, ti trascina nel cuore pulsante della storia ed è impossibile non sentirsi travolti da tanta negatività che, per un paradosso, illumina e forvia tutta la storia. D’altro canto però, alcuni passaggi sono talmente tronfi di negatività e di emotività struggente da risultare difficili da leggere e da comprendere. Probabilmente ciò deriva dall’inesperienza della scrittrice che, purtroppo, ha potuto cimentarsi solo con la stesura di quest’opera. A mio parere, se avesse avuto la possibilità di continuare a scrivere, anche quest’unico difetto che riesco ad annotare al libro, sarebbe andato via via scemando.

-Giada

Recensione Libri

Autore: Suzanne Collins titolo:Hunger Games Genere:Fantasy Editore:Mondatori pagine:369
prezzo:11,05 euro cartaceo

Trama: Quando Katniss urla ''Mi offro volontaria,mi offro volontaria come tributo!'' sa di avere appena firmato la sua condanna a morte. E' il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games,un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola:uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verra' gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo,il piu' bravo,il piu' forte,ma anche quello che si conquista il pubblico,gli sponsor,l'audience. Katniss appartiene al distretto 12,quello dei Minatori,quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni , e sa di aver poche possibilita' di farcela.Ma si e' offerta al posto di sua sorella minore e fara' di tutto per tornare da lei.Da quando e' nata ha lottato per vivere e lo fara' anche questa volta. Nella sua squadra c'e' anche Peeta,un ragazzo gentile che pero' non ha la stoffa per farcela . Lui e' determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di katniss . Ma negli Hunger Games non esistono gli amici,non esistono gli affetti, non c'e' spazio per l'amore.Bisogna saper scegliere e,soprattutto ,per vincere bisogna saper perdere,rinunciare a tutto cio' che ti rende Uomo. SUZANNE COLLINS: Nota autrice statunitense,vive nel Connecticut con la sua famiglia e due gatti selvatici.L'ideadegliHunger Games-i giochi della fame-si e' fatta strada nella sua mente mentre faceva zappingtra le immaginidei reality show e quelle della guerra vera.I suoi libri sono tradotti in 40 paesi e continuamente ristampati:negli Stati Uniti ha raggiuntoi 16 milioni di copie. Un vero caso editoriale,tanto che la rivista ''TIME'' ha nominato Suzanne Collins tra le 100 piu' influenti personalita' della cultura.
"Non so perché la sua voce mi tocchi come nessun'altra."

RECENSIONE: La prima trilogia Fantasy che ho letto,e che mi ha subito messo angoscia, ma nello stesso tempo curiosita' di andare avanti. Questa e' la storia di una citta' che offre come tributi i propri figli in cambio di cibo,per un gioco sanguinolento e crudele. Dopo la rivoluzione del tredicesimo distretto,Capitol City ha voluto avere il controllo su tutti i poveri cittadini di Panem. A mio parere un po' troppo spietato,ma forse la nostra Suzanne Collins vuolefar capire l'importanza del potere, a discapito del povero,o forse, e' una mia opinione personale che ha preso il sopravvento nella mia mente .Cosi' la Collins inventa un'eroina per la sua storia un po' troppo brutale ,Katniss Everdeen ,una ragazza all'apparenza innocua,ma con tanto coraggio e molta forza di sopravvivenza . Alleandosi con l'amico che viene dallo stesso distretto, Peeta Mellark riescono ad arrivare alla fine vincento gli Hunger Games e riuscendo a cambiare il regolamentodei giochi,con abile astuzia. E dopo la vittoria iniziano i colpi di scena.

-Angela

Recensione Film

TITOLO: Torno indietro e cambio vita
DATA USCITA: 18 giugno 2015
GENERE: Commedia
ANNO: 2015
REGIA: Carlo Vanzina
SCENEGGIATURA: Enrico Vanzina, Carlo Vanzina
ATTORI: Raoul Bova, Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Giulia Michelini, Max Tortora, Michela Andreozzi, Augusto Fornari, Emanuele Propizio
FOTOGRAFIA: Tani Canevari
MONTAGGIO: Luca Montanari
MUSICHE: Giuliano Taviani, Carmelo Travia
PRODUZIONE: Cattleya con Rai Cinema
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
PAESE: Italia
DURATA: 95 Min
LINK AL TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=HYveGWdjkWk&hd=1



TRAMA: Marco è sposato con una donna bellissima, ha un figlio e un ottimo lavoro. Tutto sembra perfetto, almeno finché sua moglie, con la quale sta insieme da quasi 25 anni, gli annuncia che ha un altro uomo e vuole la separazione. Marco è costretto ad andarsene di casa. Chiede aiuto al suo amico di sempre: Claudio, che conosce dai tempi della scuola. E una sera, mentre passeggiano per strada di notte, Marco dice all'amico: "Se potessi tornare indietro cambierei tutta la mia vita!" Proprio in quel momento un'auto li travolge! I due amici si risveglieranno nel 1990, pochi giorni prima del fatidico incontro tra Marco e quella che sarà la sua futura moglie. E allora farà del suo meglio per cambiare il corso degli eventi. Ma si può davvero fermare il destino?


RECENSIONE: Tralasciamo l’assurda questione del perché questi due tizi si siano fermati a parlare in mezzo alla strada nel centro di Roma, che un po’ strana lo è;  dopo un magico incidente quindi i due protagonisti, Marco (Bova) e Claudio (Memphis) si ritrovano nel 1990 conservando ai loro occhi l’aspetto da quarantenni, ma agli occhi degli altri hanno ancora l’aspetto da liceali, il che comporta scuola, regole genitoriali, assenza di cellulari e vecchi motorini scassati. Ora, diciamolo apertamente: quanti di noi vorrebbero con tutte le loro forze tornare indietro a cambiare il corso degli eventi?  Cosa dareste per evitare vecchi errori o rimediare ai rimpianti? Io, personalmente, darei tutto! A parte questo l’ho trovato davvero un film divertente: di solito non sono particolarmente amante della classica commedia all’italiana, gusto personale ci mancherebbe, ma l’umorismo che aleggiava in ogni scena mi ha lasciata piacevolmente colpita. Un film in cui si ricalcano i peggiori incubi della nostra adolescenza e quell’entusiasmo che, forse, da adulti si perde un po’, tra figuracce impossibili da dimenticare e tremarella al cuore. Il finale, beh, forse ce lo si aspetta, anche se personalmente non avrei mai immaginato che andasse proprio in quel modo. Mi è piaciuto, sì; l’ho trovata una piacevole storia con cui passare una piacevole serata facendosi due risate e… rifacendosi gli occhi con il bel Raul, che non guasta mai!!!

-Barbara

giovedì 30 luglio 2015

Recensione Libri

Titolo: Il peso specifico dell'amore
Autore: Federica Bosco
Pagine: 246
Prezzo Cartaceo : 17,00 euro.
Prezzo Ebook: 6,99 euro.
Data di pubblicazione: 3 Marzo 2015
Genere: Letteratura rosa
Casa Editrice: Mondadori




"Il peso specifico dell'amore"


TRAMA:

«Un giorno l'amore finisce e basta. E lo fa così, un mercoledì sera, senza preavviso. Sei lì che guardi "Chi l'ha visto", con il pigiama di pile e i calzini antiscivolo, e lo osservi, e ti sembra di vederlo per la prima volta, che mangia fissando lo schermo, una forchettata di pasta dopo l'altra, e ti rendi conto che non ce la fai più. Ma nemmeno un po'. E che non puoi resistere un altro minuto seduta su quel divano con il pigiama di pile e i calzini antiscivolo. Cioè, per carità, gli vuoi un bene dell'anima, e se avesse bisogno di un rene glielo daresti senza batter ciglio, ma ecco, è lì il problema: preferiresti dargli un rene che non un'altra parte di te... E questo perché? Perché, ripeto, un giorno finisce e basta. E questo non te lo dicono nei film, o nei libri, perché succede appena finiscono i titoli di coda. Perché la verità è che Richard Gere non ha mai smesso di rinfacciare a Julia Roberts di battere sul Sunset Boulevard, e Julia Roberts si è stufata dopo dieci minuti di stare su quella cazzo di panchina al freddo di Notting Hill insieme a Hugh Grant, e sempre Richard Gere non ha mai perdonato a Susan Sarandon di avergli fatto rinunciare alle lezioni di danza con Jennifer Lopez! È così che va la vita, non c'è mai un lieto fine, c'è solo una fine.» È con questa amara consapevolezza che Francesca cerca di fare i conti lavorando come una matta, perché il lavoro è l'unica parte della sua vita che riesce a tenere sotto controllo e che non la delude mai. Il resto è una catastrofe: il fidanzato, devoto ma dinamico come una mensola, il capo, un editore megalomane e ignorante detto Mr. Big che la schiavizza con la promessa di una promozione, e la madre ormai assente rinchiusa in una casa di cura. E per sfuggire all'insonnia che tutto ciò le causa, la notte cucina dolci fino a sfinirsi (e lei li odia, i dolci!). Costantemente in balia del delirio di onnipotenza di Mr. Big e dell'umore di autori egocentrici e narcisisti, primo fra tutti Leonardo Calamandrei, favorito per il prestigioso premio Strega, Francesca si troverà ad affrontare le prove più assurde nel tentativo di capire qual è il sottilissimo confine che, nel cuore, separa l'abitudine dall'infelicità e la sicurezza dall'imprevedibile meraviglia dell'amore. 


"Conta di più il peso di una certezza o l’imprevedibile leggerezza della felicità?"


La mia recensione:
Francesca è un editor della Bigazzi Edizioni, una piccola azienda che sta per fallire, così il caro Mister Big decide di far scrivere un intero libro alla povera Francesca per poi firmarlo ''Calamandrei'', lo scrittore più famoso e narcisista che conosca, così da poter vincere l'importante premio Strega e portare alle stelle l'azienda.                                                        Francesca stressata dal lavoro, ha anche la sfortuna-fortuna di avere una non-relazione con Edoardo, un ragazzo modesto, fantastico e dolce ma troppo buono, e lei non lo ama più da anni ormai, ma non ha il coraggio di lasciarlo perché lo vede come un fratello e non vuole ferirlo, così lei si accontenta della sua misera e monotona vita.                                                                                                                                                              Cerca dei consigli da parte dei suoi cari amici, Paola e Alessandro, ma loro in fatto di cuore sono messi alla peggio: Paola ha un ex marito stalker, e Alessandro è senza balls per dire alla sua ex che è una tro.... ops! non s può dire, va beh avete capito!  Gironzola dietro alla sua ex come un cagnolino; quindi Francesca non sa a chi rivolgersi e per non pensare cucina dolci fino allo sfinimento senza mai mangiarli.               La prima cosa che  mi ha colpito di questo romanzo è stato il titolo, ''Il peso specifico dell'amore'' ed ho iniziato a pensare per quale motivo Federica Bosco avesse scelto questo titolo. La risposta io l'ho trovata una decina di minuti  dopo aver letto il libro, e organizzando le mie idee per scrivere questa recensione.                                                                                    
 Il titolo, ovviamente parlo in modo soggettivo,è ciò che è per la protagonista l'amore: per lei è solo un peso in più nella sua vita e, anche se a malincuore, vuole sbarazzarsene per essere finalmente serena e ''leggera'' con se stessa, ma non ci riesce, poichè l'amore è un sentimento che ci accompagnerà per il resto della nostra vita.                                
Ma passiamo al romanzo.                                                                   Il romanzo è leggero, ironico e molto fiabesco, semplice, ma senza un vero e proprio colpo di scena, il finale cambia un po' le cose ma non mi ha stupita molto.                                               Il romanzo è a metà tra l'introspezione (si, ho cercato su google la parola giusta) e l'analisi psicologica di Francesca, ovvero il modo di affrontare il mondo, e per lei è molto difficile e non riesce a liberarsi da questo senso di chiuso e nauseante sentimento, non riesce a trovare una via d'uscita per essere felice.                                                                              Ha paura di andare avanti, da sola, di vedere il mondo con altri occhi; Non riesce a stare sola perché ha troppa paura della solitudine e quindi si aggrappa a qualcosa a lei irritante, come appunto l'amore. 
Questo è ciò che ho percepito dal libro, il fatto che Francesca sia sempre occupata al lavoro e che continua a volere lavoro extra, nonostante quello arretrato, per lei sia un beneficio che io lo percepisco come un atto masochista.
Per il resto è un libro che fa riflette. Tutte le coppie hanno casini a casa, e molte di queste  vivono le loro storie come Francesca e il suo uomo.
Ho conosciuto Federica Bosco leggendo la trilogia di Mia, tre volumi bellissimi che ho letto in due giorni, e leggendo questo ho capito che Federica è una grande donna, con tantissime cose da dire e da raccontare. 
Spero di non essere troppo invadente con queste affermazioni ma è ciò che penso! :) 


''Faresti l'amore con tuo fratello''?


-Mikaela 

Recensione Libri

Autore: Anna Premoli
Titolo: Come inciampare nel principe azzurro
Genere: Contemporary romance
Pagine :301
Data di pubblicazione : 5 settembre 2013
Editore: Newton Compton




Lo tocco con una mano. Sento immediatamente il famoso calore irradiare dal suo braccio. Cielo quanto amo quest’uomo. Lui risolleva lo sguardo e mi fissa. È scritto lì nei suoi occhi esotici così espressivi e non deve nemmeno dirmelo . Mi ama e sta soffrendo.

Anna Premoli,nata nel 1980 in Croazia, vive a Milano dove si è laureata alla Bocconi. Ha lavorato alla J.P. Morgan e, dal 2004, al Private Banking di una banca privata. La scrittura è arrivata per caso, come “metodo antistress” durante la prima gravidanza. Ti prego lasciati odiare è stato il libro fenomeno del 2013. Per mesi ai primi posti nella classifica, con i diritti cinematografici diretti dalla Colorado Film, ha vinto il Premio Bancarella ed è stato tradotto in diversi Paesi. Con la Newton Compton ha pubblicato anche Come inciampare nel principe azzurroFinché amore non ci separi Tutti i difetti che amo di te.

Anna è una scrittrice molto brava a descrivere , soprattutto le emozioni e gli stati d’animo . Mi è piaciuto molto il fatto che sia riuscita a mettere in risalto le differenze caratteriali dei due protagonisti, ma soprattutto ha usato un linguaggio molto moderno che contribuisce alla realisticità del libro.


Trama:

Quale ragazza non sogna di sfondare nel proprio lavoro sfruttando la possibilità di trascorrere un anno all’estero? È proprio questa la grande opportunità che un giorno si presenta a Maddison: ma l’inaspettata promozione arriva sotto forma di un trasferimento dall’altra parte del mondo, in Corea del Sud!
Maddison, però, è solo all’apparenza una donna in carriera. In realtà è molto meno motivata delle sue colleghe e per nulla attratta dall’idea di stravolgere la sua vita. Come è possibile che abbiano pensato proprio a lei, che del defilarsi ha fatto da sempre un’arte, che ha il terrore delle novità e di mettersi alla prova? Una volta arrivata in Corea, il suo capo, occhi a mandorla e passaporto americano, non le rende neanche facile adattarsi al nuovo ambiente. Catapultata in un mondo inizialmente ostile, di cui non conosce nulla, di cui detesta le abitudini alimentari e non solo, Maddison si vedrà costretta a tirar fuori le unghie e a crescere una volta per tutte. E non è detto che sulla sua strada non si trovi a inciampare in qualcosa di bello e del tutto imprevisto!

<<Ha ragione>>

<<Chi cosa?>>

<<Seung Hee ,ha ragione io credo di essere innamorato di te>>

<<Si, ti stavo dicendo che la situazione è difficile per me ,però in fondo non è colpa tua se non mi ami>>

<<E chi te lo dice>>

<<Saranghae>>


Recensione:
Questo libro è stato uno dei pochi che mi ha affascinato e mi ha lasciato di stucco. Vi giuro, non avrei mai pensato che due persone così diverse come Mark Kim e Maddison Johnson potessero innamorarsi. Maddison è la solita ragazza londinese , bionda e occhi azzurri. E’ molto pigra e sedentaria. Lavora come bancaria nell’investiment bank di Londra ,un lavoro che odia che però riuscirà ad apprezzare solo grazie a Mark . Ha una madre davvero stressante e molto femminista, che è orgogliosa della carriera che la figlia ha intrapreso. Ha un bellissimo rapporto con il suo capo che la vede come una figlia e cerca sempre di farla apparire più brava di quanto normalmente sia. Rimane sconvolta alla notizia di dover partire per Seul in quanto sognava da sempre di andare a New York, ma col passare del tempo si affeziona alla città e soprattutto alle persone che incontra.
Mark invece è il solito ragazzo orientale: affascinante, con gli occhi a mandorla , secchione super ricco e presuntuoso. Sua madre non ha mai visto di buon occhio Maddy in quanto vuole che il figlio sposi una ragazza coreana. Al contrario ,la nonna è la prima ad incoraggiarli nella loro relazione, penso soprattutto per contraddire la nuora.
Quello tra Maddy e Mark è stato vero e proprio odio a prima vista che ha impiegato molti mesi a trasformarsi in amore , quando i due protagonisti si sono accorti che tra di loro c’era un’attrazione fisica che non potevano evitare .Nonostante i litigi e i brutti sentimenti che provavano l’uno per l’altra sanno che non possono stare lontani perché è come se si completassero a vicenda. Questo libro è stato fantastico, penso di averlo letto in due giorni perché non riuscivo a staccarmi e alla fine sono stata un po’ triste perché non avrei potuto più leggerlo. E’ un misto di emozioni diverse che mi ha molto affascinato. Lo consiglio a tutti i lettori che come me amano le storie d’amore , perché non c’è cosa più bella di un odio che si trasforma in amore.

-Caterina 

Recensione Libri

TITOLO:Il primo caffè del mattino
CLASSIFICAZIONE: Letteratura italiana
CATEGORIA: Narrativa italiana
AUTORE: Diego Galdino

CASA EDITRICE Sperling&Kupfer 




TRAMA:

Massimo ha poco più di trent'anni, è il proprietario di un piccolo bar nel cuore di Roma, e non si è mai innamorato davvero. Il giorno in cui improvvisamente entra nel bar una ragazza dagli occhi verdi, il viso spruzzato di lentiggini e l'aria sperduta di una turista straniera, Massimo non riesce a toglierle gli occhi di dosso... La ragazza con le lentiggini, che viene da Parigi, di nome fa Geneviève e di mestiere inventa cruciverba, tornerà presto da Massimo: perché ha un segreto che non può rivelare a nessuno, e che la lega proprio a quel luogo. Tra equivoci, baci e lunghe passeggiate romane, una commedia romantica lieve, divertente e tutta italiana, con una protagonista d'eccezione: la città più magica del mondo.


RECENSIONE:

Non nego la mia riluttanza nel leggere libri che sembrano affacciarsi alla classica storia d’amore alla Sparks, ma io amo spropositatamente gli autori italiani dei libri, al contrario dei film. Devo confessare che non mi è dispiaciuto leggere tutto il libro, che per varie ragioni ho finito in un giorno, ma volendo si può leggere in anche meno tempo, tanto è scorrevole.
È ironico al punto giusto, quasi sembra di vedere l’autore del libro che scrive di sé in terza persona, e non so se è un bene o un male per lui, ma credo che in qualsiasi chiave di lettura lo si voglia leggere, sia comunque importante che si sia letto quanto di bello, o di brutto (tutto è soggettivo) sia riuscito a scrivere.
Nonostante il fatto che all’inizio ad ogni personaggio venisse spiegato quale fosse il caffè che prendeva tutti i giorni mi abbia un po’ destabilizzato e lasciato titubante, non nego che la storia non lascia il tempo, alla curiosità, di cessare già dalle prime pagine. Sicuramente non è quella storia strappa lacrime che solitamente, al giorno d’oggi si ricerca, o quel libro che spacca perché c’è erotismo allo stato puro, ma sinceramente l’ho apprezzato molto, sebbene a volte sembrava cadere nella banalità. Eppure la bellezza del libro sta proprio in questo. Nella semplicità che può essere scambiata per banalità.
Non lo classificherei tra i best seller, ma se lo diventasse lo apprezzerei molto di più di quelli che invece ci sono dentro, non manco di elencare tra questi proprio “Cinquanta sfumature”. Sopravvalutato e noioso. Esagero nel dire, probabilmente, che lo terrei tranquillamente accanto ad un libro di grandi autori italiani come può esserlo la Mazzantini… non è assolutamente paragonabile il riscontro, ma sinceramente sono felice di averlo tra la mia raccolta di libri.
Mi è piaciuto leggere tutto dalla parte dell’uomo piuttosto che della donna, mettere a nudo la propria fragilità di uomo (che può o meno appartenere all’autore, ma non è la domanda principale che si ci pone). Mi è piaciuto soprattutto sentirmici anche un po’ affine, soprattutto con la propria capacità di non discriminare nessuno e nessun sesso, trovando anche il modo di spiegare in poche righe, attraverso il protagonista, la poca voglia di far differenze tra l’uomo e la donna. Mi è piaciuto ancora di più leggere quanta incertezza insinui l’amore, nell’uomo e nella donna.
Poche pagine, ma buone.
Mi resta solo una domanda alla quale dovrei dare una risposta: ma Massimo, che caffè beve?

-Venusinfabula!

Recensione Libri

Titolo: Il verde mi dona
Autore:  Paola Grimaldi
Casa editrice: Rizzoli – collana YouFeel
Pubblicazione: Marzo 2015
Genere: Romanzo rosa
Pagine: 123

Prezzo: ebook 2,49€



Autrice: Paola Grimaldi, dopo la laurea in Scienze naturali e un master in Comunicazione naturalistica, ha trovato nella divulgazione scientifica il modo migliore per coniugare i suoi due amori: la natura e la scrittura. Da allora collabora con alcune riviste occupandosi di animali, di scienza ma anche di storia, di antropologia e di tutto un po’. La voglia di raccontare l’ha sempre accompagnata e spinta a inventare trame e personaggi, spesso tinti di rosa.


Trama: “Sarà una splendida avventura, vedrai!” è la frase con cui Liliana, detta Lilly, si sente proporre dal direttore della rivista di viaggi per cui lavora di volare in Africa – lei che non è mai stata inviata nemmeno nella regione accanto! – per realizzare un reportage sulle tracce di un popolo antico che soffre per un’inspiegabile carestia. Lilly è una ragazza di città, abituata agli happy hour con La Ro, a vacanze di relax nei villaggi turistici e a scrivere al massimo la cronaca di tranquille gite fuori porta. Ma non può rifiutare quella che sembra a tutti gli effetti l’occasione della vita! Così accetta la sfida, e senza quasi accorgersene si trova catapultata in una delle zone più verdi e selvagge del mondo, dove le sue amate décolleté devono lasciare il posto agli scarponcini da trekking, e dove la sua curiosità di giornalista finirà col cacciarla in grossi guai… Ma tra colori e magia, antiche leggende, peripezie rocambolesche e soprattutto dopo l’inaspettato incontro con Lorenzo, naturalista del WWF, Lilly scoprirà che anche una foresta piena di insidie e pericoli può rivelarsi una giungla d’amore.


Recensione:  Un’appassionante fiaba in tempi moderni. Un turbinio di emozioni, a volte quasi irreali, che si diramano in un susseguirsi di vicende e avventure. All’inizio abbiamo Lilly: bella, milanese, alla moda, femmina fino al midollo. Un po’ il ritratto estremizzato (ma non per forza) della donna al giorno d’oggi, in cui un po’ tutte ci rispecchiamo per un aspetto o per l’altro. Il lavoro poi la porta a dover prendere una scelta a dir poco impegnativa, ossia questo viaggio in un villaggio sperduto nel cuore dell’Africa: Milano vs Africa! Va da sé intuire quanto siano distanti questi due mondi. Ricorda vagamente la storia di Tarzan, in cui la bella Jane incontra quasi per caso questo omaccione selvaggio, qui interpretato da Lorenzo, studioso ricercatore del WWF dal fisico scolpito che la salva eroicamente! Insieme vivono un’avventura degna di un  Indiana Jones dotato di sfavillanti scarponcini rosa shocking abbinati al “discreto” zaino, alla scoperta di un’antica leggenda in cui Lilly si ritrova coinvolta per salvare il popolo del villaggio e la principessa Babedee, sotto consiglio della sciamana Omagda, e, devo dirlo, di uno così mi sarei innamorata pure io! Il classico belloccio sì, ma col cervello e col cuore impetuoso e romantico, ma che si vuole di più!? Tra pericoli, animali dagli assurdi nomi scientifici, panorami mozzafiato, imbroglioni e adoni malefici (che invece ricordano quasi “La bella e la bestia”) riescono a superare tutti gli ostacoli e a smascherare i loschi piani dei soliti cattivi di turno. Un puro idillio d’amore tra cuoricini rosa che svolazzano qua e là. Tutto va a gonfie vele: l’amore tra i due è perfetto e meraviglioso, le rispettive carriere prendono il volo, diventano quasi famosi per il grande successo della spedizione… ma poi tornano in Italia e lì arriva la realtà dei fatti: quanto li rende felici questa vita? Quanto possono essere compatibili due storie così differenti? Chi mai non si è trovato nella condizione di dover aprire gli occhi alla realtà e porsene i quesiti? Non è tutto oro ciò che luccica, si dice; ma se bastasse una piccola, semplice biglia bianca per  chiarire tutto?  Saranno le cose semplici, allora, a dare una nuova prospettiva a tutto quanto e a farci capire che siamo solo noi a dover scegliere cosa vogliamo da noi stessi, come ci insegna Lilly seguendo il suo cuore e i saggi consigli di quella stregaccia buona di Omagda,  scoprendo che, infondo, il verde le dona! Una storia semplice e profonda al tempo stesso che, come nei più meravigliosi dei classici Disney, ci fa vivere quel sogno ad occhi aperti di cui tutte abbiamo ancora bisogno, nonostante il fatto che siamo cresciute. Ma più di ogni altra cosa questo romanzo ci insegna la più assoluta delle verità: MAI partire senza un paio di tacchi!

-Barbara

martedì 28 luglio 2015

Intervista a Cinzia Giorgio

INTERVISTA A CINZIA GIORGIO PER IL BLOG RAINBOW

di -Caterina


"Ciao Cinzia, benvenuta nel nostro blog. Oggi ti sottoporremo ad  alcune domande un po' sul personale, ma non ti preoccupare l’interrogatorio durerà pochi minuti.
Fumi?
Bevi?
Ti droghi?"

Cinzia: Non fumo e sono astemia. Non dico parolacce e non mi drogo eheh

"Scherzo la vera intervista deve ancora iniziare… Spero che sia facile per te rispondere."

"-Tra tutti i romanzi che hai scritto qual è quello che ti rappresenta e quello che ti piace di più?"

Cinzia: Non saprei. Sai, per chi scrive i romanzi sono come figli e non si riesce a dire quale sia quello che amiamo di più. Spesso mi capita di pensare che sia sempre il più piccolo: ovvero il più recente, ma non è così. Li amo tutti.

"-Quando hai scoperto di avere la passione per la scrittura?"

Cinzia: Quando ancora non sapevo né leggere né scrivere: sono cresciuta nella libreria di mio nonno e mia madre mi ha mandato a scuola a cinque anni perché non vedevo l'ora di imparare a leggere e soprattutto a scrivere!

"-Tutti sappiamo che ami  molto Jane Austen, cosa ti piace di più dei suoi romanzi e del suo modo di scrivere?"

Cinzia: La mia cara, amatissima zia Jane. Amo tutto di lei: il suo modo di scrivere, la sua capacità di osservare e descrivere i comportamenti umani. Aveva una personalità notevole e un talento immenso. I suoi romanzi sono perle di saggezza ma anche capolavori assoluti della letteratura mondiale.

"-Che consiglio daresti a chi vorrebbe intraprendere la tua strada?"

Cinzia: Leggere, leggere, leggere. Prima di scrivere bisogna leggere tantissimo, soprattutto i classici della letteratura. Non c'è scuola migliore. E poi esercitarsi a lungo: scrivere ovunque e tenere un diario.

"-Hai qualcuno o  un posto che ti da l’ispirazione?"

Cinzia: Posti tantissimi: viaggio molto anche per lavoro e trovo ispirazione in ogni dove.

"-Qual è il tuo genere di libri preferito?" 

Cinzia: Il mio genere preferito? Non ti so rispondere. Leggo di tutto. Classici, gialli, thriller, storici, rosa... non riesco a decidere

"-Hai mai pensato di lasciare il tuo lavoro da scrittrice?"

Cinzia: No, mai. Amo troppo il mio lavoro. Studiare, leggere e scrivere per me sono come l'aria. Non respireresti se te lo chiedessero? io no

"-Come ti sei sentita quando hai pubblicato il tuo primo libro?"

Cinzia: Ero una ragazzina, avevo sedici anni e avevo vinto un concorso. Ero, naturalmente, al settimo cielo!

"-Avresti mai pensato di avere tanto successo?"

Cinzia: Oh, mi lusinghi! Per me il successo è quando fai quello che ti piace.

"-Riesci a leggere anche un libro che non ti piace?"

 Cinzia: No. Da un po' di anni metto in pratica un mio personale sistema di lettura: quando un libro non mi piace, lo leggo per almeno una cinquantina di pagine, ma se proprio non mi convince lo lascio. Il tempo che abbiamo a disposizione è breve e i libri che val la pena di leggere sono tantissimi. Quindi, perché perdere tempo con ciò che non mi piace? Piuttosto mi rileggo un classico!

"-Vedi scrivere come un lavoro o più come un hobby?"

Cinzia: Prima era un hobby, adesso è un lavoro. Il più bel lavoro del mondo, per me

"-Hai in programma un nuovo libro?"      

Cinzia: Sono in uscita il nuovo You Feel di Rizzoli, e un saggio per la Newton Compton. Si tratta dell'ultimo romanzo della serie Le Ragazze di Jane Austen ed è ispirato a Emma.L’altro invece è un saggio sulla storia d’Italia   


 "-Cosa rappresenta per te scrivere?"

Cinzia: Scrivere per me è tutto, è la vita, è la mia fonte di rinnovamento. Non potrei vivere senza.



"-Grazie per la tua disponibilità , il tuo tempo e per aver risposto alle nostre domande.  Ti confesso che è stato un onore per me intervistarti e spero di poter lavorare ancora con te."

Cinzia: Grazie a te, Caterina,mi ha fatto un sacco piacere.Sei molto brava e le domande sono state molto carine.

Ed è stato un onore per noi averla conosciuta e aver letto i suoi libri. Una persona così educata, gentile e raffinata...grazie veramente di cuore per tutto Cinzia! 


Auguri per il tuo futuro dal Team RAINBOW! 

Recensione Arte

Quadro dell'artista Giacomo Cigliano:

La Ballerina:

La ballerina è una figura elegante e leggiadra, pronta a tutto. Sviluppando il suo senso di vuoto dentro, prova ad esporre le sue sensazioni con il corpo. E lì sì che la magia inizia. Per farci sognare.

Recensione libri

Titolo: Solo una questione di prezzo
Autore: Sissi Drake
Pagine: 66
Prezzo: 2,49 (ebook)
Data di pubblicazione: 23 Luglio 2014
Casa Editrice:Rizzoli, Collana You Feel
Genere: Erotico


Trama:
Quanto saresti disposta a pagare per il piacere?
Karen, giovane editor londinese, ha una vita sessuale insoddisfacente: a quasi trent'anni ‘non è ancora successo’. E non si tratta della prima volta, ma di scoprire se anche lei potrà mai provare quelle fantastiche sensazioni che le descrivono le sue amiche. Insomma, se è in grado di raggiungere un orgasmo e smetterla di fingere. Ma come può ‘risolvere il problema’ visto che quando va a letto con un uomo non vede l’ora che tutto sia finito? “Ci vorrebbe un esperto, un gigolò” le consiglia l’amica Amanda: qualcuno che sappia far sciogliere una donna senza cadere nei sentimentalismi. E così nella vita di Karen arriva Tucker Murray, il migliore professionista sulla piazza. Il piacere aumenta incontro dopo incontro, ma il rischio è quello di innamorarsi… Come finirà?


-Era arrivata fino a lì, che senso aveva non provare? In fondo , non lo avrebbe più rivisto dopo quella sera.


La mia recensione:

E' il primo libro che leggo della Drake , e all'inizio ero titubante nel continuarlo a leggerlo perchè pensavo che fosse un libro semplice, senza emozioni, a parte il sesso, e quindi iniziai a leggerlo con noia....Dopo alcuni capitoli però, mi sono ricreduta! La storia è abbastanza intrigante e passionale; lei che lo osserva intimidita ma nello stesso tempo curiosa, lui che la mangia con gli occhi...devo dire che la descrizione utilizzata mi piace molto, ma c'è un piccolo difetto!                                      
La storia travolge il lettore, lo fa sognare, poichè la storia è intrigante, sensuale e passionale, ma alla fine lascia un senso di vuoto!                                                                  Vuoto perchè, proprio nel momento in cui la storia si fa molto interessante...il libro finisce! Adesso non posso e non è giusto fare spoiler, ma ci sono rimasta abbastanza dispiaciuta. Vi faccio una domanda, secondo voi un gigolò potrebbe mai stare con una ragazza timida, dolce e acqua e sapone?Ci può stare un poccolo intuito ma non è lo stesso nel scoprirlo veramente.                                                                                        Il finale ci da un indicazione ma nulla di più...quella sarà l'ultima volta, o continuerà la storia tra i due? Lo scopriremo, se ci sarà, un secondo volume! :D
Non so se la Drake farà un secondo volume di questa storia , spero lo faccia perchè la storia è , ripeto, molto interessante ma non può concludere un libro senza una fine o comunque un colpo di scena...Speriamo che più avanti scopriremo come conclude la storia della dolce Karen , e dell'affascinante Tucker Murray.
Alla prossima !!

-Mikaela

lunedì 27 luglio 2015

Recensione Libri



“Il giorno in cui io fuggirò da Ian St. John sarà il giorno in cui avranno ufficialmente proclamato la fine del mondo,”



Ciao a tutti! Eccomi tornata con “Ti prego lasciati odiare” della favolosa Anna Premoli, un libro fantastico che mi ha tenuta impegnata per ore ed ore, era difficile staccarsene; insomma ne sono stata dipendente.

“Che spreco assurdo, due occhi così intensi su una creatura così piena di sé, così altezzosa, così odiosa.”



Titolo: Ti prego lasciati odiare
Data di uscita: 2013
Autore: Anna Premoli
Casa editrice: Newton Compton
Pagine: 291
Genere: Contemporary Romance  

“Sinceramente il cervello di Ian è sempre stato un problema: in genere riesco a superare chiunque in arguzia, ma nel suo caso la sua perfida intelligenza arriva a pareggiare la mia.”


Informazioni sull’autrice
L’autrice è milanese ed ha una laurea in economia, di fatto lavora nel campo bancario e finanziario da ben dieci anni! Anna dice che è una grandissima passione anche in momenti difficili come questi che il nostro paese è in “crisi”. La Premoli è una donna dalle mille risorse… oltre al suo lavoro è mamma e moglie. Per rilassarsi e prendersi un po’ di pausa da tutto ciò ha deciso di buttarsi a capofitto nella scrittura. L’autrice confessa che ha scelto di scrivere storie sentimentali in quanto vuole far evadere le donne e le ragazze dalla vita quotidiana e lasciarle andare a letto con il sorriso. Infatti molto spesso leggere aiuta a rilassarci e sognare nell’amore vero, nel caso di romanzi rosa. Anna è molto disponibile e la trovo anche molto spiritosa, nel libro ha lasciato il suo indirizzo e-mail in caso qualche lettrice avesse voluto contattarla per critiche, commenti ecc.…, può farlo liberamente; per questo la reputo una persona molto disponibile in quanto non è da tutti gli autori fare questa cosa.

“«che segnali di cedimento?» chiedo stupita.
«Sono piccole cose, non ti agitare, ma ci sono. Lui ti osserva in maniera diversa quando vi incrociate nel corridoio. Ti guarda spesso di nascosto, e anche tu guardi lui. E sai come dicono, certi sguardi parlando più di mille parole…»”

Trama
Jennifer Percy ed Ian St. John si conoscono da sette lunghissimi anni e cinque di questi li hanno passati in continua competizione poiché si trovano a capo di due diversi team nella stessa banca di Londra, e sono nemici fin dall’inizio. Fin quando poi si troveranno a gestire il patrimonio di Lord Beverly che li vuole per forza a lavorare insieme e per questo si trovano a passare del tempo insieme sia in ufficio che non. Siccome Ian è uno degli scapoli più ambiti di Londra le sue compagnie non passano mai inosservate e molto presto anche lui e Jenny finiscono sulle pagine dei giornali londinesi più noti, lei diventa letteralmente furiosa perché non ha e non vuole avere niente a che fare con l’arrogante Ian, ma nel contempo il suo collega è divertito e nota che quella foto sul giornale ha fatto allontanare tutte le sue assillanti ammiratrici. Lui ne è sollevato ed è qui che arriva la fatidica proposta indecente: Jenny si fingerà la sua fidanzata e in cambio lui non interverrà per quanto riguarda Lord Beverly ma le lascerà carta bianca e Miss Percy accetta. Lei ben presto si rende conto che le sta succedendo una cosa strana, quello che dovrebbe essere finzione le scatena brividi e reazioni inaspettate…

“Non so perché, ma istintivamente allungo una mano e gliela appoggio sulla gamba con fare rassicurante. Lui la osserva stupito per un po’, ma poi abbassa la sua mano sulla mia. Il suo tocco è leggero, appena accennato, ma io sento nuovamente come una scossa attraversarmi tutta.”

La mia recensione:
L’affascinante figura alta, capelli nerissimi che fanno da contrasto con i suoi bellissimi occhi color ghiaccio si fa conoscere già dall’inizio del libro. La nostra protagonista sente questa voce perfida e profondissima, sa già chiaramente che è lui. La nostra protagonista è Jennifer Percy, “Jenny”, donna normalissima, di una normalissima famiglia che poi tanto normale non è. Miss Percy è un avvocato fiscalista e come del resto tutte le donne in carriera non ha mai tempo per nulla se non altro per il suo lavoro, l’amore è quel che è… poveretta è stata delusa ben quattro volte. Quando decide di fare il primo passo tutti scappano a gambe levate, evidentemente nessuno di essi è quello giusto. Trovo la protagonista molto determinata, cocciuta, realista, intelligente e devo dire che ha un bel carattere. Durante l’evolversi della storia vediamo che non è come tutte le protagoniste femminili degli altri libri che si lasciano mettere i piedi in testa da uomini, o magari cedono dopo un po’, a lei c’è voluto di più di “dopo un po’” e questo mi è piaciuto terribilmente perché forse sono anche io così. Trovo Jenny molto simile a me, fa solo figuracce, è sincera, dice sempre quello che pensa. Che dire di Ian St. John? Lui è un conte, futuro duca, il classico “Don Giovanni” che oltre ad essere bello e ricco ha anche un bel caratteraccio, a noi piacciono proprio così, i classici “bad boys”, e sa come convincere una donna a fare quello che vuole… se solo ce ne fossero uomini così! È molto arrogante, sicuro di sé, interessato solo alla sua immagine ma poi lo vedremo cambiare. I due sono colleghi e se si dice che molto spesso l’amore può nascere tra i banchi di scuola, si può dire anche che l’amore può nascere tra colleghi. Anche se Jenny dice più volte che non hanno niente in comune io dico che è tutt’altro, sono competitivi entrambi, adorano le sfide, sono ironici, adorano punzecchiarsi e sono di una cocciutaggine unica! Tutto inizia quando ci si mette in mezzo il cliente riccone, nel loro caso Beverly, che li vuole per forza insieme a lavorare al suo caso e i due non possono fare altro che comportarsi da professionisti e accettare, anche se all’inizio sono un po’ titubanti, del resto chi avrebbe voluto lavorare mai con il proprio collega-nemico? Io no. I due si odiano maledettamente e non fanno altro che punzecchiarsi tutto il tempo, io non ho fatto altro che ridere tutto il tempo. Ma la cosa bella è che arriva una proposta del tutto inaspettata, neanche io me la sarei mai aspettata, e non so con quale coraggio la protagonista abbia acconsentito. Il protagonista ammette che tutte le donne con cui usciva a cena non le ha mai portate nella sua camera da letto, questa cosa devo ammettere che mi piace perché molto spesso i protagonisti maschili di altri libri sono “Don Giovanni” fino all’ennesima potenza. Man mano i due diventano più uniti e al posto dell’antipatia subentra la gentilezza, la simpatia e la dolcezza ma comunque tutto incorniciato nei loro punzecchiamenti che a mio parere sono piacevolissimi. La protagonista riesce sempre a fare la furba ma con Ian non ci riesce perché anche se non sembra ma lui la conosce molto bene. La parte più bella arriva quando devono andare a trascorrere un week-end nel Castello di Ravinghton dei nonni di Ian e si trovano a dormire nella stessa stanza, all’inizio dormono separati poi stranamente nello stesso letto. Per me le cose iniziamo a cambiare proprio da questo punto in poi. E da qui poi è tutto in salita. Scopriamo un Ian diverso dal ragazzo competitivo e antipatico che era, e fa spazio ad uno Ian simpatico, piacevole, dolce e molto innamorato, ed è proprio lui quello che più ci crede nel loro amore, mette in chiaro fin dal primo momento i suoi sentimenti nei confronti di Miss Percy e sarà proprio lui poi a trascinarla in questa relazione, e ribadisco di nuovo che Ian mi piace un sacco perché lo trovo molto diverso dai protagonisti di sesso maschile di altri libri; è diverso proprio per via di tutte le cose che ho elencato poche righe fa sopra. Jenny inizialmente non si siede sugli allori ma mano a mano anche i suoi sentimenti iniziano a chiarirsi e si lascia trasportare dal bellissimo St. John. Certo ci sono alti e bassi tra di loro e la parte più grande va alle rispettive famiglie che fanno la loro parte. Ma per fortuna i due protagonisti agiscono secondo i loro sentimenti ed usano cervello che ad entrambi sicuramente non manca. Concludo col fatto che questo libro mi ha regalato fortissime emozioni e molto spesso ridevo da sola. La storia la trovo coinvolgente fino all’ennesima potenza, non sono riuscita a staccarmi da questo libro per nessun motivo, l’ho trovato piacevole, divertente e pieno di colpi di scena che mi hanno lasciata a bocca aperta e mi hanno fatta sognare. Anche Jenny, come Ian, è la protagonista femminile che mi è piaciuta di più rispetto agli altri romanzi che ho letto perché non è fragile, ma forte e con una lingua molto biforcuta che si scioglie solo di fronte al suo Ian. L’unica cosa che poteva essere trattata un po’ meglio è il finale, mi aspettavo qualcosa di più… ma del resto bella storia! Vi consiglio vivamente di leggerlo. Se ci fosse un secondo libro sarei la prima a comprarlo!

“Soffro di una malattia che fino ad ora mi era del tutto sconosciuta, quella dell’amore impossibile.”

«Ci ho pensato, credimi. E mi scoccia ammetterlo, ma in genere quello più sicuro di noi era Ian. Se manca lui io non so più come muovermi. È come se vagassi improvvisamente al buio.»

-Alessia

Recensione Libri

Titolo: L'ultimo libro  
Autore: Zoran Zivkovic (traduzione Jelena Mirkovic e Elisabetta Boscolo Gnolo)
Casa editrice: Tea
Anno di pubblicazione: 2010
Genere: Giallo
Pagine: 233   -  Prezzo cartaceo 10,00- ebook 4,30



Autore: Zoran Zivkovic è nato nel 1948 a Belgrado, dove vive con la moglie e i due figli gemelli. Ha compiuto studi di filologia e letteratura nell'università della sua città dove, dal 2007, tiene corsi di scrittura creativa. Ha pubblicato diciotto volumi di narrativa e cinque di saggistica, con i quali ha vinto numerosi premi, in patria e all'estero. Le sue opere sono tradotte in molti Paesi tra cui Danimarca, Francia, Giappone, Inghilterra, Germania, Olanda, Russia, Spagna, USA, Ucraina.


TRAMA
Che cosa terribile! Purtroppo alla libreria "Il Papiro" si è verificato un triste incidente. Il signor Todorovic, uno dei clienti più affezionati, è morto improvvisamente, mentre stava leggendo un libro seduto su una poltrona. Vera Gavrilovic, una delle due libraie, è costernata, e quando arriva l'ispettore Dejan Lukic, per un semplice controllo, gli comunica a cuore aperto tutto il suo sconcerto e la sua preoccupazione. Non è che l'inizio, ahimè, perché al primo si sussegue un altro decesso, e poi un altro. Le morti sono inspiegabili, l'unica traccia è che tutte le vittime stavano leggendo un libro. Per Dejan, poliziotto amante dei libri, e Vera, libraia appassionata, comincia una strana indagine, sempre più incalzante, che si allargherà e si complicherà fino a coinvolgere addirittura la polizia segreta. Finché non s'imbatteranno nell'ultimo libro...


Recensione:  In molti lo hanno paragonato a " Il nome della rosa" di Umberto Eco e devo dire che inizialmente, oltre agli espliciti riferimenti (evidentemente l'autore lo ha particolarmente amato), qualcosa nella trama lo ricorda vagamente. Ma, a mio parere, molti degli sviluppi ne differiscono parecchio. All'inizio ti prende con una voracità spaventosa, con i misteri degni di un giallo come si deve, poi cominciano ad arrivare alcuni aspetti un po' banali come, ad esempio,  il flirt con la bella libraia (nessuno spoiler, si intuisce dalla prima pagina!)un po' frettoloso ed immediatamente "conclusivo", anche se, da romanticona quale sono, ho apprezzato anche questa vena poetica. 

<<... io avrei sicuramente chiesto il numero di cellulare di una donna con una voce del genere>>  - << Avresti sprecato tempo, un uomo che si vanta di non leggere niente non potrebbe mai fare colpo su una donna con una voce del genere>> - <<E da quando le conoscenze letterarie c'entrano in queste cose?>> - <<Da sempre, solo che tu non te ne sei mai accorto>>

Alcuni aspetti sono un po' ridondanti, forse esageratamente, ed è strano come alcuni particolari siano descritti in maniera accuratissima mentre altri siano quasi lasciati all'immaginazione del lettore, per non dire al caso. Ma a parte questo mi ha veramente colpito  il modo in cui "un capitolo tira l'altro" ed il modo che ha avuto l'autore di lasciare sempre un dettaglio in sospeso che si rimandasse ad un capitolo successivo.  L'unico appunto è che il finale, parte decisiva per lasciare un bel ricordo, è un po'... poco costruito: si arriva alla scena finale, ti aspetti che tutto trovi una spiegazione, che abbia finalmente un senso e poi il nulla. Una spiegazione c'è, sì, ma è così assurda che risulta quasi una presa per i fondelli dai risvolti epici; anche qui più una cosa da guardare dal punto di vista sentimentale che altro. Ad ogni modo l'ho trovato ben scritto, scorrevole ed assolutamente piacevole come lettura non impegnativa, da prendere per il bel romanzo che è senza aspettarsi di più. E comunque assolutamente non paragonabile alla maestria di Eco ne "Il nome della rosa".

-Barbara