mercoledì 6 aprile 2016

intervista

INTERVISTA AD UNA SCRITTRICE EMERGENTE ALESSIA D'ORIA

Dopo aver letto e recensito “L’ultimo Bacio” di Alessia D’Oria ho avuto anche il piacere di conoscerla tramite il web. Mi sono trovata subito in sintonia con lei, e parlando mi sono resa conto che non tutte le autrici emergenti hanno il piacere di farsi conoscere, cosi gli ho proposto questa intervista e lei ha accettato subito. 
Di Alessia, sappiamo già che ha vent’anni, vive a Stoccarda ma è di origine italiana. Studia Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, ma il suo più grande sogno è sempre stato quello di scrivere storie d’amore. Ora,dopo aver realizzato il suo sogno, scrivendo il suo primo romanzo, abbiamo il piacere di conoscerla meglio attraverso queste semplici domande.

C: Ciao Alessia, e benvenuta a Rainbow. Cominciamo con delle domande su di te:

C: Come mai hai deciso di passare da lettrice accanita a scrittrice emergente?

A:Innanzitutto vi saluto calorosamente e vi ringrazio per l’opportunità datami. Dunque, fondamentalmente diventando una scrittrice emergente non ho in alcun modo rinunciato all’etichetta di lettrice accanita, anzi, il mio tempo lo trascorro maggiormente a leggere che a scrivere. Si può dire che ho esteso e ampliato la mia passione per la lettura prestando attenzione a quella che è la sua forza matrice o motrice: la scrittura. Ho sempre nutrito un forte interesse nei riguardi di quest’ultima, ma non mi sono mai sentita abbastanza pronta e capace per iniziare a scrivere io stessa un romanzo. Sperimentando nuovi generi, in particolar modo con l’avvento del New Adult e Young Adult nelle librerie italiane, ho letto numerosi romanzi scritti da donne qualunque, e che comunque erano riuscite nel loro intento aggrappandosi non tanto alla qualità della scrittura, bensì alla loro capacità di comunicare ed emozionare. Ovvio che la forma abbia un ruolo determinante, ma per il tipo di genere di cui io scrivo e leggo, è il contenuto ad essere di vitale importanza, quindi sulla base di tale constatazione ho provato a scrivere anche io, sperando in tutti i modi di emozionare e coinvolgere chi mai avrebbe voluto leggere la mia storia.

C: Quindi, qual è il tuo scrittore preferito contemporaneo? Ti sei ispirato a lui/lei?

A: Il mio scrittore contemporaneo preferito è senza ombra di dubbio Nicholas Sparks, anche se a suscitare e stuzzicare la mia ispirazione non è stato lui, bensì autrici americane di un livello nettamente inferiore, ma che riuscivano comunque ad emozionarmi e a coinvolgermi nelle loro storie meno profonde e drammatiche, ma comunque cariche di sentimento.

C: Ora dicci qual è il tuo genere preferito e quindi il libro che non ti stanchi mai di rileggere?

A: Il mio genere preferito è il romance, in tutte le sue sfaccettature, anche se non nutro molta simpatia per i paranormal romance e per gli urban fantasy (anche se ho letto alcuni libri del genere e alcuni mi sono entrati nell’anima). Il libro che non mi stancherei mai di rileggere in assoluto è la trilogia de Il cavaliere d’inverno di Paulina Simmons: uno spettacolo agghiacciante ma colmo di emozioni dettate in un periodo tetro come quello della Seconda Guerra mondiale. Inoltre, alcuni titoli di Sparks mi hanno letteralmente cambiato la vita: Le pagine della nostra vita, L’ultima canzone e Scritto nelle stelle. Infine, non posso non citare la serie della Confraternita del pugnale nero: un altro spettacolo assurdo, caldo e violento.
Bene, quindi avrete sicuramente notato l’eterogeneità dei miei gusti letterari: contemporary, storico e paranormal. 

C: Leggendo la tua biografia, ho scoperto che sei italiana ma vivi a Stoccarda, cosa ti ha spinto a scrivere un romanzo ambientato in Italia?

A: Facile: l’amore che ho per la mia terra. Proprio perché vivo lontana dal mio Paese sentivo la necessità di collegarmi ad esso per sentirmi un po’ a casa. Inoltre volevo che fosse un prodotto totalmente Made in Italy: molte lettrici prediligono ambientazioni americane per immaginarsi meglio il classico giocatore di football o il rinomato amministratore delegato, e volevo sperimentare se anche un bad boy terrone poteva sortire lo stesso effetto. Inoltre, parlando di faide camorriste non poteva che essere ambientato a Napoli, città dove peraltro provengo (bugia: non sono propriamente di Napoli, ma di un minuscolo paesino di provincia che si erge sotto l’imponente Vesuvio che da casa mia si vede benissimo).

C: Brava, hai parlato di Made in Italy. Ultimante leggo molti pareri distinti su questo argomento. Tu cosa consigli alle tue giovani colleghe italiane che vogliono scrivere libri?

A: Non mi sento nella posizione di poter dare dei consigli, tuttavia ci sono alcune dritte che vorrei dare loro: non abbiate paura di esporvi, non abbiate paura di essere oggetto di critiche, a volte costruttive, a volte crudeli. Non abbiate paura di mettervi in gioco: nessuno qui vuole diventare la Jane Austen del secolo o le nuove Nicolette Sparks, ma vogliamo semplicemente scrivere storie d’amore che possano trasmettere qualcosa a chi ci legge. Detto ciò, non cadete nei cliché e negli stereotipi: posso garantirvi che chi lo fa viene notata prima, perché ormai si va sul sicuro quando si scrive del nuovo Christian Grey o della solita storia d’amore tra il figo irresistibile e la sfigata di turno che all’improvviso si trasforma in una Mistress capace di stendere anche il multimilionario circondato da donne bellissime, ma che, chissà come mai, perde la testa per la povera fanciulla indifesa che conserva gelosamente la sua verginità per poi servirla su un vassoio d’argento al primo ragazzo che respira nella sua direzione. Non cadete nei luoghi comuni e nei personaggi scontate: date un’impronta di originalità alla vostra opera: forse ci metterete più tempo a farvi notare, ma quando succederà, sarete apprezzate più di chi non ha avuto il coraggio di formulare una storia con la propria fantasia, senza emulare storie già viste e riviste.



C: Ora passiamo al tuo romanzo… “L’ultimo bacio” narra le vicende di Angela e Vincenzo. 

A: Angela e Vincenzo sono giovani, e come ogni giovane, si imbattono per la prima volta nell’amore. Quegli amori che nascono da uno sguardo, una parola ed una carezza. Quegli amori che li senti ancor prima che comincino davvero. Ma il loro non è un amore comune, tanto meno semplice. I due innamorati scoprono di appartenere a due famiglie camorriste da sempre in lotta tra di loro. Entrambi cercano di rinunciare al loro amore, di disobbedire al loro cuore e di prestare ascolto alla ragione. La ragione urla e li supplica di perdersi e di ritornare alla loro vita fatta di obblighi mafiosi, di dolore, di paura e di rabbia. Proveranno a farlo, lo faranno perché la paura della morte incombe su di loro. Ma niente li spaventa di più di una vita divisi. E allora non ci sarà più niente da fare: affronteranno il nemico come guerrieri, con determinazione e coraggio. E cominceranno la guerra... senza sapere chi ne uscirà vincitore.

C: Angela è una ragazza genuina che sogna la libertà. Cosa c’è di te in lei?

A: Non c’è molto, ma quel poco che c’è chi mi conosce sa subito riconoscerlo e ricondurlo a me: l’ostinazione, la caparbietà e l’eccessivo altruismo. Angela pone l’amore al di sopra di ogni cosa, e non si può dire che io non faccia esattamente lo stesso. È testarda, forse troppo, e ahimè, lo sono anche io. Ma c’è una cosa che ci distingue nettamente: il coraggio. Non sono una persona codarda, ma la mia razionalità non mi avrebbe mai permesso di lasciarmi andare così come è successo ad Angela, che invece ha la forza di affrontare pericoli reali pur di ottenere la sua rivalsa per amore di Vincenzo. Ad accomunarci è l’eccessivo altruismo, il sottrarre continuamente a noi stesse per amore degli altri, anche per chi non nutre alcuna stima o rispetto nei nostri riguardi. Per il resto, Angela è fantastica, e vorrei tanto essere come lei in tutto e per tutto.

C: La storia di Angela e Vincenzo non si è conclusa, possiamo aspettarci un seguito?

A: Assolutamente sì, è una trilogia, e conto di pubblicare il secondo libro verso la metà di quest’anno.

C: Dunque una bella notizia per tutte quelle che come me aspettato il seguito…

C: “L’ultimo bacio” è un romanzo romantico e moderno, possiamo aspettarci da te un genere completamente diverso?

A: Purtroppo no: leggo di tutto, ma scrivo di poco. Non ho la fantasia adatta per i paranormal, né l’audacia per gli erotici, e né le conoscenze e le competenze per un romanzo storico, quindi credo che resterò sempre ferma al contemporary, che in genere preferisco.

C: A chi ti sei ispirata per scrivere del nostro bel e tenebroso Vincenzo? 

A: Ah, il mio Vincenzo. È un personaggio inventato, non è basato su nessun attore o personaggio famoso e realmente esistente. L’imput però mi è stato dato da Martin Rivas, attore spagnolo conosciuto in Italia per aver interpretato le vesti di Romeo Montecchi insieme ad Alessandra Mastronardi, la nostra bella Giulietta durante una mini serie andata in onda su Canale 5 lo scorso dicembre 2015


C: L’ultima e difficile domanda che mi viene da farti è questa, ma non è diretta ad “Alessia la scrittrice”, ma ad “Alessia la lettrice”. Da lettrice cosa diresti del tuo romanzo? Lo consiglieresti?

A: Ebbene sì, questa è una domanda difficile. Che dire, sinceramente la trama catturerebbe subito il mio interesse: è intrigante e molto diversa dai romanzi che sono abituata a leggere. Certamente durante la lettura noterei che si tratta di una esordiente alle prime armi, e forse sarei anche scettica, ma personalmente voglio essere sincera: il mio romanzo non è stato curato nel minimo dettaglio perché non pensavo potesse essere pubblicato, e questo il lettore lo percepisce. Spesso è altalenante, si contrappongono scene più profonde e scorrevoli, a scene più lente e marginali, ma oltre questo, confiderei nei miglioramenti dell’autrice. Infatti, concedetemi il narcisismo, ma il secondo libro è un’esplosione di emozioni, evoluzioni dei personaggi e peripezie, e si avverte anche la maggiore fiducia che ho in me stessa e nelle mie capacità!


Aver conosciuto Alessia per me è stato un piacere, mi sono ritrovata in molte sue risposte. Come lei, io adoro Sparks, anche se devo dire che io sono anche una fan accanita del nostro Mr Grey. Ma più di tutto ho in comune con lei la passione sfrenata per la lettura. Quindi voglio fare un grande in bocca al lupo alla ragazza che  non si è fermata davanti agli ostacoli,e con molta fatica,  ha pubblicato il suo primo romanzo. Ha realizzato il suo sogno, e ha regalato a noi piccole e grandi emozioni. La ringrazio di nuovo per avermi regalato il suo romanzo e avermi fatto scoprire Angela e Vincenzo che,come lei, hanno avuto il coraggio di combattere.
Buona lettura a tutte…. Cecilia

team rainbow 

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