Autore:
William Faulkner,
Titolo:
L'urlo e il furore
Genere:Romanzo
Pagine: 320
Data
di pubblicazione:1929
Prezzo:
12,00€
TRAMA:
Il
1929, passato alla storia come l'anno del crollo di WALL STREET che
segnò l'inizio della Grande Depressione, è un anno fondamentale
anche per la letteratura americana. Escono infatti "Addio alle
armi" di Hemingway e "L'urlo e il furore" di Faulkner,
una coincidenza che avvicina i libri, diversissimi tra loro, di due
amici. Faulkner dà voce barocca a tutte le ossessioni e i fanatismi
di quel Sud di cui pativa l'interminabile decadenza, incominciata con
la sconfitta nella guerra civile. La mitica contea di Oxford diventa
il teatro di un insanabile conflitto tra bianchi e neri, bene e male,
passato e presente. Il romanzo è un complesso poema sinfonico in 4
tempi, che scandiscono le sventure di una famiglia del profondo Sud.
Recensione:
Lettura
indubbiamente difficile. Le prime dieci pagine parecchio
confusionarie anche se l'uso del dialogo per i 3/4 del primo
capitolo, mi piace parecchio, mi ha ricordato ''Inganno'' di Roth.
All'inizio ho pensato che Faulkner avrebbe dovuto cambiare pusher
perché quello che prendeva gli faceva parecchio male o, in
alternativa, che gli servisse farsi vedere da uno bravo, ma bravo
davvero, ma... Una volta capiti chi erano i figli, i genitori, i
narratori i, fatti e i dovuti collegamenti, la lettura ha cominciato
a scorrere come un fiume in piena, che però si è un tantino arenata
al secondo capitolo, riprendendo poi, fortunatamente, il suo corso.
“La
vita è solo un’ombra che cammina: un povero attore che incede e si
agita sul palcoscenico, e poi non lo si sente più: è il racconto di
un idiota, pieno di urlo e di furore, che non significa nulla”
Geniale!
Bello! Un libro che, a prescindere dal fatto che sia pesante come una
parmigiana mangiata a mezzanotte (tanto per citare la Allevi della
Gazzola), ogni lettore dovrebbe leggere!
-Katia
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