lunedì 31 agosto 2015

Recensione Libro

Titolo: Un diamante in cucina
Autore: Vanessa Mori
Pagine: 60
Prezzo: 2,49 (ebook)
Data di pubblicazione: 26 settembre 2014
Genere:Romantico
Editore: Rizzoli, Collana You Feel

 ''Asciuga il bordo dei piatti con una delicatezza magistrale, come un padre che prepara un figlio per una battaglia ed è consapevole che vincerla significherà non vederlo tornare.''




April Matthews ha un sogno nel cassetto della sua cucina: diventare una chef stellata.
Quando il destino ( una cara signora le dona tutta la sua immensa eredità) ,le offre l’opportunità di aprire lo Sky with Diamonds, un ristorante di lusso nel centro di Londra, tutto sembra realizzarsi come nelle fiabe. Ma il mondo della ristorazione non è solo inventiva e creatività, è fatto di critici tirannici, fornitori astuti e clienti insoddisfatti. Come sopravvivere a tutto questo?
Non le resta che affidarsi allo chef più dispotico e geniale del panorama gastronomico mondiale, Michael Maze, che, dopo un anno di traversie, è a sua volta in cerca del riscatto e della gloria perduta.
Tra fuochi e fiamme, stelle e diamanti, un pizzico di travestimenti, inganni e colpi di scena , quale sarà la ricetta giusta per non lasciarsi sfuggire l’amore?



 ''Le bugie sono come le ciliegie, una tira l'altra!''




Vero! La parola per definire questo romanzo è: vero.
Per me questo libro rispecchia la verità per noi chef, e per tutti coloro che hanno  avuto la splendida opportunità di lavorare nel settore enogastronomico.

April, sa fare bene il suo lavoro. Dopo un' infanzia e un'adolescenza difficili, aver studiato molto, e lavorato in tanti ristoranti importanti, ha  finalmente l'opportunità di aprire il suo bellissimo ristorante insieme a suo fratello gemello Peter, ma è molto preoccupata. Non sapendo come si gestisce un ristorante ad alto livello, cerca di assumere un bravissimo e famoso Chef internazionale, ormai dimenticato dalla società. Lo chef , è descritto con un carattere forte, autoritario e prepotente, ma è un genio in cucina ed ha una passione intensa, un po' come l'amato, e da alcuni odiato, Gordon Ramsay.                                                                  
April all'inizio vede in lui solo quel carattere che utilizza al lavoro, ma più avanti scopre che ha un cuore enorme, soprattutto per i suoi figli. Più avanti infatti nascerà un bel rapporto tra i due, si fidano l'uno dell'altra, ma April non dice tutta la verità, e si nasconde dietro una maschera di nome June, una delle chef che lavora in quella cucina, creando così un conflitto tra i due.
Il romanzo descrive alla perfezione lo stress e gli sforzi che si fanno in questa attività. Sono chef, mi sono diplomata l'anno scorso, e anche se sono giovane e nel settore non ho molta  esperienza, so cosa significa alzarsi la mattina presto per organizzare  e ordinare la merce, sistemarla, preparare i piatti e farli uscire perfetti!
So cosa si prova essere stanchi, per gli orari troppo pesanti; essere precisi, per far si che al cliente non manchi nulla e che gli piaccia l'arredamento della sala, il portamento dei camerieri, le portate, le musiche di sottofondo, le luci, la disposizione dei tavoli, i centro tavola, tutto.                               Essere preoccupati, sperando che il  cliente abbia gradito i nostri piatti; stare attenti, anche per una piccola distrazione possiamo fare del male, sia a noi che agli altri utilizzando attrezzature pericolose. Pensare al mare o alle piscine con acqua fresca, perché il caldo in cucina con tutti quei  fornelli accesi è soffocante; essere stanchi psicologicamente, perché lo Chef ci incita, capita anche in tono cattivo, ad essere bravi, veloci, determinati, passionali, precisi, testardi, e  che tutto deve risultare perfetto. Essere insultati, ma non perché siamo persone maleducate o cattive, o per il puro divertimento dello chef a metterci in imbarazzo o in cattiva luce verso tutta la partita, ma perché se uno sbaglia lo chef lo corregge, anche arrabbiato,  anche a dirgliene di santa ragione, e se serve fargli prendere una boccata d'aria, ma lo incita a fare di meglio, di più, per lui e per i clienti che gusteranno il nostro lavoro finito. Ci incita a credere in noi stessi, ai nostri sensi ed a trasportarli ai clienti con i nostri piatti. Essere  soddisfatti quando i piatti ritornano vuoti dalla sala. Queste sono tutte le emozioni che circondano un ristorante in piena attività, e Vanessa Mori le ha descritte in pieno, descrivendo anche la bravissima e determinata April come una vera e propria chef che si rispetti.

''Con un cenno dello chef, il personale prende posizione ed inizia a lavorare in perfetta sintonia come un 'orchestra.''

Adoro questo libro; mi piace , non solo per la storia che è ricca di colpi di scena , ironica ed accattivante, ma soprattutto perché so cosa si prova lavorando in una cucina di un ristorante.
I miei più sinceri complimenti Vanessa!



-Mikaela



Recensione Libro

Titolo: Cosa farebbe Jane?
Autore: Cinzia Giorgio
Prezzo cartaceo: 21.00 euro
Prezzo ebook: 2,49 euro
Data di pubblicazione: 30 Ottobre 2014
Pagine: 269
Genere: Rosa contemporaneo
Editore: Rizzoli, Collana You Feel.






Michela, ex wedding planner , conduce un programma radiofonico chiamato ''Cosa farebbe Jane'', ovvero l'amatissima Jane Austen; infatti dona consigli a tutte le ragazze con problemi di cuore,ispirandosi a Jane. E' molto brava nel suo lavoro, ma non riesce adarsi consigli da sola.
Lavora insieme al ragazzo che ama da una vita, nonchè suo migliore amico, Fabrizio, ma non è mai riuscita a dirgli ciò che prova; oltretutto lui è anche fidanzato! (bella sfiga)!.
Michela è una ragazza razionale, tutto per lei deve essere perfetto, ancha la vita dei suoi parenti e amici.
Veronica, sorella minore di Michela , è tutto l'opposto! Vive in un mondo tutto suo, fatto di cuoricini, film strappa lacrime e amori passionali; però è anche molto coraggiosa e avventuriera , tanto da rovinare le sue nozze con il bellissimo Riccardo, e scappare in una nave crociera!
Michela farà di tutto per sistemare i casini di Veronica, e mettere finalmente a tacere tutte quelle ochette che la odiano e giudicano. Cercherà di sistemare anche la sua, troppo precisa e senza emozioni, vita. Ci riuscirà?

 ''L'amore non è una cosa che si può programmare!''


La collana della Rizzoli, You Feel , mi ha sempre emozionata; ho letto il libro in quasi tre giorni ed è ricco di amore e ironia.
Questo libro prende in considerazione la vita di tutti noi; cerchiamo sempre di essere razionali sotto gli occhi degli altri e abbiamo timore di ciò che può dire la gente che ci conosce, e non.
Ma esiste un sentimento ancora più forte che nasce dentro di noi prima che c'è ne accorgessimo: il Sentimento, la passione.
Ammettiamolo, anche noi quando dobbiamo conoscere un/a ragazzo/a abbiamo l'ansia a mille, tutto deve essere perfetto:capelli , trucco, vestiti,se siamo eleganti, e non devono esserci errori; ma non vediamo l'ora che quella passione, che si accende dentro di noi, quando vediamo quella persona speciale, prende vita e ci emozioniamo anche per un piccolo gesto!

''L'amore fugge come un'ombra l'amore reale che l'insegue, inseguendo chi lo fugge, fuggendo chi l'insegue.''

Michela cerca in tutti i modi di far ragionare Veronica, ma è molto difficile. Sono entrambe testarde ma con caratteri molto diversi; forse sono così diverse a causa del divorzio dei loro genitori. Michela capisce che due persone se non stanno bene insieme  si devono dividere e quindi non ci fa molto caso dalla distanza dei genitori; Veronica invece spera ancora che un giorno i genitori possano riunirsi, non in senso famiglia perfetta, ma solo lasciarsi alle spalle tutti i problemi ed essere riuniti almeno per il suo matrimonio, senza fare dei commenti ironici e rifiutare l'invito per orgoglio.
Anche tra sorelle c'è un rapporto un po' distante, Michela crede di conoscere perfettamente la sorella, pensa che non debba vivere ventiquattro ore su ventiquattro nel mondo dei sogni, ma che deve guardare il mondo come è realmente. Ma solo grazie alle parole di Riccardo , suo futuro forse-cognato, capisce che Veronica è una sognatrice e che vuole solo il bene per le persone che ama, e soprattutto per la cara sorella.

 ''Una sofferenza come quella che provo io non ha orgoglio. Che cosa importa se tutti vedranno che sono disperata? Trionfino pure nel vedermi ridotta in questo stato.''

Per me Cinzia Giorgio ha scritto un bel libro, contrapponendo due emozioni completamente diverse. Amo sempre più il suo modo di scrivere. Ad ogni fine libro mi lascia con un sorriso sulle labbra e sull'animo, e conoscendomi, è difficile perchè per emozionarmi con un libro, anche romantico, ci vuole molto!
Complimenti alla scrittrice! Vi consiglio vivamente di leggerlo perchè è un libro molto ironico, energetico, e con un pizzico di Amore!
Alla prossima recensione!


 -Mikaela






venerdì 28 agosto 2015

Recensione Serie tv

Titolo originale: The Tudors
Paese: Regno Unito, Irlanda, Canada
Anno: 2007-2010
Formato : serie TV
Genere: drammatico, storico
Stagioni: 4
Episodi: 38
Durata: 55 min (episodio)

Lingua originale: inglese



Trama:

I Tudors (conosciuta in chiaro con il titolo I Tudors - Scandali a corte) è una serie televisiva di produzione britannica, canadese e statunitense di genere drammatico/storica, creata e interamente scritta da Michael Hirst, che ha debuttato il 1º aprile 2007 sulla rete televisiva Showtime. La serie racconta, in chiave romanzata, l'intero regno di Enrico VIIIre d'Inghilterra e di Irlanda fino al 1547, interpretato dall'attore irlandese Jonathan Rhys-Meyers. Sebbene assolutamente incentrato su Enrico, il titolo al plurale ha comunque senso, visto che ovviamente compaiono i suoi tre figli e futuri monarchi, Edoardo VIMaria I ed Elisabetta I 





Recensione:

Una serie tv che ti incolla al pc e non ti stacchi fino a quando non finisci tutte le stagioni e tutte le schifezze che hai mangiato il pomeriggio solo per vedere come andrà a finire la storia!
Io ho fatto così. 
La serie è basata sul regno di Enrico VIII, sulla storia della chiesa, le passioni a corte e le guerre.
Tutto è incentrato a Londra e questo mi ha fatto venir ancora più voglia per andare a visitare la Torre di Londra, le chiese, e tutto il territorio dove ha messo piede Enrico.
Tutto è realistico, i vestiti, i mezzi, le citazioni, solo con gli effetti speciali per raffigurare barche e paesaggi lascia a desiderare, ma per il resto è una storia che procede bene.
Consiglio di guardarla, non solo perché è una serie tv di successo, ma perché si scoprono cose che nei libri di storia non ci sono, e infatti è questo ciò che mi è piaciuto di più: conoscere la storia ed amarla!

giovedì 27 agosto 2015

Recensione Libro

Titolo: Quel cucciolo è mio 
Autore : Letizia Draghi
Pagine: 330
Prezzo: 2,49
Casa Editrice : Rizzoli
Data di pubblicazione: 3 dicembre 2014





TRAMA:

Cosa succede se un affascinante maltese, vincitore della Small Dogs Expo, incontra una femmina degna del suo rango, di nobili origini e con un sorriso che seduce al primo bau? Che dopo due mesi nasce una cucciolata di campioni con tanto di pedigree! Se tra Grandine e Neve non c’è bisogno di fidanzamenti ufficiali e accordi milionari, perché combinano il “fattaccio” al primo incontro su prato, tra i loro padroni il feeling non scatta altrettanto in fretta, soprattutto quando Riccardo Tornabuoni, padrone di Grandine, rivendica un cucciolo per diritto di monta. Giorgia, convinta animalista innamorata della sua Neve, si oppone in modo categorico. Mai lascerà che la piccola Brienne finisca nelle zampe – ehm, nelle mani di quell’uomo arrogante e senza scrupoli e diventi un cane da esibizione e collezione! Ma Riccardo è determinato ad avere il suo cucciolo… o forse mira alla padrona? Chi ama gli animali si innamorerà di questo romanzo, che racconta una grande verità: gli umani spesso hanno molto da imparare dai loro cani!

-Due cuori e... una ciotola di croccantini

La mia recensione:

I protagonisti sono 4: Neve e Grandine i cagnolini maltesi, e Giorgia e Riccardo, i padroni.
La storia si sviluppa nel periodo più bello e dolce dell'anno , il Natale.                                                                                                 Tra i cagnolini nasce subito un'intesa forte, tanto da consumare il loro primo incontro dietro un cespuglio, ma tra i padroni è guerra!
Giorgia (padrona di Neve) è frizzante, passionale e ama gli animali; Riccardo è tutto l'opposto, superbo , pensa solo ai trofei e alle gare, ma ha quel fascino misterioso... Comunque tra i due iniziano fin da subito problemi , sopratutto per la futura cucciolata.                                                                                 Dopo diverse avventure e risate , finalmente anche tra Giorgia e Riccardo nasce l'amore, ma il finale ci fa capire il contrario...!

- Fino a due mesi fa avevo un solo cane, un fidanzato noioso, una bella casa e una carriera. Oggi ho una cucciolata, un’abitazione sperduta tra i monti, sono single e sto per esser buttata fiori dallo studio. E tutto questo grazie a Riccardo Tornabuoni.

La Draghi utilizza un linguaggio semplice e leggero, uno stile che fa sempre nascere un piccolo sorriso , ma anche delle belle risate! Questo libro porta buon umore e allegria ma anche un pizzico d' imbarazzo soprattutto dalla parte di Giorgia!
C'è un vero e proprio sviluppo dei veri sentimenti, soprattutto per gli animali; questa storia mi ha fatto ricordare la mia infanzia con ''La carica dei 101'' .                                                   
 I protagonisti sono molto credibili e sinceri e si vede che la Draghi ama gli animali.
Mi sono emozionata leggendo questo libro, mi si scioglie il cuore pensando a quella bella cucciolata di maltesi *-*. Mi è piaciuta anche l'amica di Giorgia , Lisa, che, anche se ha una vita difficile aiuta sempre la sua amica, ed è una cosa che ho apprezzato molto.                                                                              Consiglio a tutti di leggerlo perché già dal titolo si nota un vero amore per i cani.


- Fino a due mesi fa avevo un solo cane, un fidanzato noioso, una bella casa e una carriera. Oggi ho una cucciolata, un’abitazione sperduta tra i monti, sono single e sto per esser buttata fiori dallo studio. E tutto questo grazie a Riccardo Tornabuoni.

-Mikaela

mercoledì 26 agosto 2015

Intervista


Oggi si realizza un mio desiderio: ho avuto l'onore, il piacere, di intervistare la letteralmente fantastica Valentina Scagnolari, in arte Fantasvale: seguo da moltissimo tempo il suo canale su Youtube (https://www.youtube.com/user/Fantasvale) ART TV by Fantasvale ed ogni volta rimango affascinata dalla sua bravura e dalla sua semplicità, che la classificano come una persona... beh FANTASTICA! Lo dico senza vergogna: la invidio tantissimo! Il suo talento l'ha portata ad avere esperienze meravigliose, che hanno portato ad altrettanti riconoscimenti e successi pienamente meritati.  

Ecco l'intervista:

Cominciamo con qualche domanda generica su di te:


  •  Ti sei laureata in Lingue e Letteratue straniere, quindi da dove nasce la tua passione per il disegno?  Ed in particolare per le tecniche di aquerello?

Disegno da quando ho memoria del mondo. All'età di 3 anni il pediatra disse a mia madre che era stupito dalla quantità di dettagli che mettevo nei miei disegni che, a suo parere, erano molto rari in una bimba così piccola. Come tutti i figli primogeniti i miei genitori mi compravano tantissimi giocattoli che però io puntualmente snobbavo preferendo matite colorate e carta bianca. Ed il mio fidato registratore. Passavo infatti le ore a registrare la mia voce che raccontava storie per poi disegnarle. Nel corso del tempo questa passione rimase ma sempre come passatempo. Nessuno aveva mai considerato che potesse diventare un lavoro e quindi nemmeno io ci avevo mai creduto fino in fondo. Anche perché diciamocelo l'arte non viene considerata alla pari delle altre materie viene sempre vista più come un "hobby" che come una fonte di guadagno. Pensando quindi che fosse meglio costruirmi una solida base culturale alle superiori optai per il liceo classico. Idem all'università, scelsi lingue straniere quando tutti si aspettavano che avrei fatto l'Accademia. L'Accademia però non mi convinceva, conoscevo parecchi ragazzi che la frequentavano e dal punto di vista delle tecniche pittoriche non erano preparati ad un livello di eccellenza. Quindi scelsi di proseguire con gli studi umanistici, continuando però a fantasticare su una futura carriera artistica. Subito dopo la laurea mi iscrissi ad un piccolo corso serale di illustrazione. E da lì tutto prese il via. Ed in quella occasione incontrai l'acquerello, una delle tecniche che più avevo sottovalutato fino a quel momento. E invece fu amore a prima vista. 


  • Tra le tue esperienze ci sono stati molti viaggi, in che modo questi hanno influito sul tuo modo di essere o sul tuo modo di approcciarti all'arte, se lo hanno fatto?

Ho sempre amato viaggiare e fortunatamente ho avuto la possibilità di farlo, fin dall'età di 15 anni quando feci il mio primo viaggio studio in Inghilterra. La mia passione per le lingue straniere deriva dalla volontà di girare il mondo e confrontarmi con diverse culture e tradizioni. 
Le esperienze più significative sono state la Scozia, dove ho vissuto per quasi un anno, gli Stati Uniti ed infine il Messico. Ognuno di questi luoghi, così diversi tra loro sotto tutti i punti di vista, mi ha insegnato qualcosa in più su me stessa. Credo che viaggiare, non tanto come turisti quanto come veri e propri esploratori, ci permetta di scavare dentro noi stessi  per far emergere quelle potenzialità latenti e segrete che tutti noi abbiamo. Il viaggio ti mette in contatto con le parti più profonde di te. Specialmente alcuni luoghi della terra carichi di magia come il Messico. E dato che l'arte nasce proprio da questi luoghi dell'anima è inevitabile che viaggiare abbia influenzato tutta la mia visione artistica. 


  • Quando questa tua passione è diventata un vero e proprio mestiere? 

Ho deciso di provarci sul serio con l'arte subito dopo l'Università. Ho studiato lingue puramente per passione, non perché volevo farne un lavoro. Sentivo che la mia strada era un'altra anche se per tanto tempo non ho avuto davvero idea di come realizzare i miei sogni. Dopo i primi corsi di illustrazione mi presi alcuni anni di tempo per studiare seriamente queste nuove materie, frequentando svariati corsi professionali di disegno e tecniche pittoriche con alcuni dei più quotati illustratori del momento. Dopo la scuola di illustrazione di Sarmede (TV) decisi di lanciarmi in quest'avventura, prima piano piano, con reverenziale timore, camminando in punta di piedi. E via via sempre pi? coraggiosamente. L'arte è una strada mai lineare, faticosa e sempre in salita. Ma basta farsi un po' di muscoli e continuare a seguire il sentiero. Prima o poi da qualche parte ci si arriva. 


  • Entriamo un po' più nello specifico: parlaci dei concorsi e delle mostre per cui le tuo opere sono state selezionate; come ti hanno fatta sentire queste esperienze?

Quando il tuo lavoro viene notato ti senti come se quello che hai fatto fino a quel momento avesse finalmente un senso. Chi fa arte ha bisogno di conferme esterne, di sapere che sta andando bene per spingersi ad andare ancora oltre. Soprattutto all'inizio è molto importante. I concorsi servono soprattutto a mettersi in gioco, a farsi coraggio e buttarsi in questo mare magnum sempre un po' in tempesta. 
Nel 2008 la mia opera "Il Grande vecchio dall'aspetto di Tricheco" è stata selezionata per la 26esima Mostra degli Illustratori di Sarmede. Nel 2009 il  progetto libro "Sogni di piccolo animali mostruosi" è stato selezionato al concorso "Syria Poletti, sulle ali delle farfalle". Nel 2010 per la 23esima edizione dello stesso premio  ho vinto la menzione d'onore con il libro "Il gioco della natura". Nel 2011 le opere "Sogni di Tigri. Sogni di Pirati" e "Vive les Livres"  hanno vinto il premio speciale rispettivamente per il Lucca Comics Contest e il Premio Talent Next del Pisa Book Festival.  Dal 2012 in poi ho iniziato a lavorare con la mia arte a tempo pieno e non ho più sentito l'esigenza di partecipare ad altri concorsi.
 "Sogni di Tigri. Sogni di Pirati"
"Vive les Livres"



Parliamo del fantastico mondo di YouTube:


  • Da cosa ti è nata l'idea di aprire un canale tuo nel 2010, in cui parlare di arte e soprattutto voler insegnare agli altri le tue conoscenze?

Youtube è veramente fantastico! E infatti la prima parola che mi è venuta in mente quando ho creato l'account per il mio canale era "Fantasia" che unita al mio nome ha dato luogo al nickname "Fantasvale" con cui mi sono fatta conoscere online. L'idea di aprire il canale è stata un'intuizione, forse la migliore mai avuta finora. A quell'epoca esistevano solo canali di makeup che stavano diventando sempre più significativi e seguiti, sempre più delle vere e proprie "professioni". Io ho colto la palla al balzo e mi sono detta "Se c'è spazio per l'arte del makeup c'è spazio anche per l'arte pittorica e per l'illustrazione!" Per altro in Italia in quegli anni non c'erano canali di arte, il mio è stato il primo. 

  • Ti aspettavi che avesse tutto questo successo?

Al successo non ci pensavo, pensavo a Youtube come ad una valvola di sfogo, una specie di rifugio in cui riversare tutte le mie passioni, ma anche i sogni e le speranze . All'inizio lo usavo per parlare dei miei esperimenti artistici, dei prodotti che provavo e che mi stupivano, insomma di tutto quello che mi saltava in mente. Non pensavo che veramente ci sarebbe stato qualcuno dall'altra parte a guardare i miei video. Inizialmente li facevo più che altro per me stessa. Infondo quando parli davanti ad una webcam nell'intimità di casa tua sei comunque da solo, è come una specie di video-diario di viaggio (quello che poi ? stato chiamato v-log). Poi piano piano sono arrivati i followers, sempre più numerosi. E  a quel punto il canale è evoluto e ho iniziato a fare video non più per me stessa ma per loro, perché me li chiedevano,  erano davvero interessati e volevo essere utile.  Adesso sono al 100% rivolta a loro, al mio meraviglioso pubblico che mi ha sempre sostenuta e incoraggiata con tanta dolcezza. Non a caso li chiamo i miei "Fantastici". O meglio " i Fantastici amici di Fantasvale". Li ho sempre considerati degli amici, più che degli "utenti". Non mi sono mai posta più in alto di loro, non mi interessa proprio farlo. Per loro io non sono "Prof." ma "Vale" un'amica con la loro stessa passione, che cerca solo di condividere quello che sa. Credo davvero tanto nel valore dello scambio.  


  • Quanto tempo dedichi alla cura del canale e alla relativa pagina Facebook?

(https://www.facebook.com/Fantasvale?fref=ts)

Negli ultimi due anni il canale Youtube è diventato un impegno quasi a tempo pieno. Nei periodi di punta arrivo a dedicargli quasi il 100% del mio tempo. Infatti dall'anno scorso ho deciso di rinnovarlo, dargli una nuova veste grafica ed un nuovo nome: ART Tv! A differenza di molti altri youtubers che  delegano la post produzione a terzi  (alcuni sono seguiti da una vera e propria equipe di lavoro) e  che quindi possono occuparsi solo di creare i contenuti, io faccio tutto da sola: ideazione e progettazione, riprese, montaggio video e speakeraggio in tre lingue. E' un bell'impegno, ma ne vale la pena! 


  • La prima volta che un'azienda ti ha contattata per testare e recensire i suoi prodotti come ti sei sentita? Ti ricordi qul era il prodotto?


 La prima azienda che mi ha contattata è stata la Canson e per me è stato un grandissimo onore. Mi scoprirono perché io già parlavo dei loro prodotti che da sempre ritengo i migliori sul mercato delle Belle Arti. MI invitarono nella loro sede , mi diedero da testare moltissimi dei loro prodotti di cui poi parlai in tanti dei miei video. Poi restammo in contatto per delle collaborazioni esterne, fino all'anno scorso in cui decisero di farmi "Ambasciatrice" del loro marchio. E' stata un'emozione grandissima. E' uno dei marchi più prestigiosi ma soprattutto sono prodotti in cui ho sempre creduto e sono fierissima di farmi portavoce di un'azienda così valida. 


  • Da questa esperienza è nato anche un programma tv andato in onda fino al 2012 su LA3, in cui venivano trasmessi i tuoi tutorial, ti va di parlarcene?


L'esperienza in TV è stata divertentissima. Non mi aspettavo che l'ambiente televisivo fosse così accogliente e giovane.  Tanto che spero sempre di poter fare il bis! In quell'occasione mi sono accorta che stare di fronte a delle vere telecamere mi veniva naturale, non mi sentivo affato impacciata o in soggezione ma riuscivo a restare spontanea. Saranno stati gli anni di gavetta in Youtube? Chissà! Io comunque crocio le dita, che magari prima o poi, qualche altra emittente televisiva mi noti perché è davvero divertentissimo. 

Ora parliamo dei tuoi lavori:


  •  "People- la vita secondo gatto" è il tuo primo libricino illustrato, fatto, se non sbaglio, di carta riciclata e conserva un po' uno stile retrò; come è nata questa idea, anche così ecologica?


Quando vivevo a Los Angeles ero capitata in casa con una ragazza un po' stramba  e non troppo simpatica che aveva due gatti. Uno di questi gatti era buffissimo: si metteva dietro i muri o dietro i mobili, sporgeva la testa e rimaneva immobile a fissarti, con gli occhi sbarrati. Sembrava che osservasse le persone con aria stupita e incredula, come se pensasse che siamo davvero strani, noi umani.  Era così buffo che avevo preso a disegnarlo in tutte le posizioni. Da quegli schizzi è nata l'idea di People. Tornata in Italia ho deciso di trasformare quel gatto in un personaggio e farci un libro, da proporre online. Volevo che fosse molto semplice, dall'aria vintage e che parlassero solo le immagini. Volevo che avesse un significato profondo ma che allo stesso tempo fosse immediato e diretto. La ricerca della carta è stata molto lunga ma interessante, ho scoperto tantissime cose sul mondo della tipografia e soprattutto sulle carte riciclate. L'ecologia mi sta davvero molto a cuore, quando posso cerco di evitare sprechi, di riciclare e di usare materiali eco-compatibili.


  • Hai poi illustrato diversi libri, specialmente per bambini oltre a diverse collaborazioni, quali sono state quelle che ti hanno più di tutte soddisfatta?

Ogni esperienza è stata significativa e bella. L'esperienza più incredibile è stata quella con il gruppo RCS con cui ho lavorato al manuale di storia dell'arte per le scuole medie "Arte e Immagine" edito da Fabbri Ediotri. E' stato bellissimo lavorare con una redazione così competente e professionale. Ed è stato il lavoro perfetto perché ho unito le conoscenze artistiche alla mia passione per il video. Per quanto riguarda l'illustrazione quella con Terranuova Edizioni è l'esperienza che più mi ha dato soddisfazione perché ho potuto unire il mio amore per l'arte alle tematiche che più mi appassionano, ovvero proprio tematiche ecologiche e spirituali. 


  • Tra le tue tante opere, che siano nate dalla tua fantasia o da altri progetti, ce ne sono alcune a cui sei particolarmente legata?

Una delle opere a cui sono più legata è l'immagine che ho usato per il mio canale Youtube, ovvero il cagnolino che vola. La amo particolarmente perché è ispirata alla mia cagnolina Mira, che spesso ho ritratto e usato nelle mie illustrazioni (e mostrato in alcuni video). E soprattutto perché esprime uno dei concetti a cui sono maggiormente legata: il poter volare con la fantasia attraverso l'arte. E poi per quell'immagine ho usato tutti i miei colori preferiti: azzurro, rosa, verde menta, giallino...tutti colori "Fantasvalosi". 






I rapporti con Canson come dicevo prima sono nati agli albori del mio canale. E poi si sono consolidati nel tempo. Essere Ambasciatrice Canson significa molte cose, non solo la soddisfazione personale per questo titolo onorifico ma soprattutto il lavoro che farò insieme all'azienda. Si tratterà di un tour che toccherà alcune delle più importanti province del Nord Italia, insieme porteremo i loro prodotti all'attenzione del pubblico. E' un evento importantissimo e unico nel suo genere. Avrà luogo a partire da Ottobre ma non anticipo  altro perché ne parlerò nel mio canale prossimamente con un bel video!


  • Ti va di parlarci delle novità che hai in programma?

Le altre novità che ho in programma riguardano principalmente il canale: sono in arrivo nuove collaborazioni, nuove rubriche di arte richieste dai miei followers e sto lavorando ad un progetto personale a cui tengo tantissimo. Ma questo è un segreto, non posso ancora rivelarlo. Vi tengo sulle spine... così continuerete a seguirmi! :-D ^___^
FANTACIAOOOO

Ed ecco altre delle sue opere... personalmente amo da morire la prima e la quarta! Ma, diciamolo, sono tutte meravigliose!!
Suggestions of Green - Watercolor on Montval Paper
Seize the Day - Watercolor on Arches Paper
Pioggia - Watercolor on Vidalon Paper
Il cardellino giallo - Watercolor on Arches Paper
Wishing List - Watercolor on Arches Paper 
I baffi di Jones - ILLUSTRAZIONE tecnica mista ad acrilico su carta FIGUERAS
A drop of Heaven-  ILLUSTRATION Acrylics and graphite on Figueras Paper

Non mi resta che consigliarvi vivamente di seguire il suo canale e la sua pagina, di cui sopra trovate i link, in cui troverete tantissimi tutorial dedicati all'arte e tantissime idee creative e divertenti!


-Barbara

Recensione libro

Autore: Oscar Wilde
Titolo: Il ritratto di Dorian Grey
Genere: Narrativa classica
Pagine: 261
Data di pubblicazione: 1 ed. originale 1891
Casa editrice: Barbera
Prezzo: 6,00 Euro, brossura 28 ed.



Trama: Dorian Gray, un giovane di straordinaria bellezza, si è fatto fare un ritratto da un pittore. Ossessionato dalla paura della vecchiaia, ottiene, con un sortilegio, che ogni segno che il tempo dovrebbe lasciare sul suo viso, compaia invece solo sul ritratto. Avido di piacere, si abbandona agli eccessi più sfrenati, mantenendo intatta la freschezza e la perfezione del suo viso. Poiché Hallward, il pittore, gli rimprovera tanta vergogna, lo uccide. A questo punto il ritratto diventa per Dorian un atto d'accusa e in un impeto di disperazione lo squarcia con una pugnalata. Ma è lui a cadere morto: il ritratto torna a raffigurare il giovane bello e puro di un tempo e a terra giace un vecchio segnato dal vizio.

Recensione: Adoro questo libro. Sicuramente uno dei miei preferiti e lo rileggo ogni volta con piacere e spirito sempre nuovi. Che sia stato scritto nel 1891 dimostra come il mondo, a tutt’oggi, a dispetto delle scoperte scientifiche, la tolleranza (si, vabbè), la riscoperta della natura etc… etc…, non sia affatto cambiato. In primo piano abbiamo il culto del bello, dell’apparire, dell’essere sempre i migliori, che fino a quando è una cosa riservata all’utilizzo della massa celebrale, non ha nulla da eccepire, ma come Wilde ci insegna e come noi vediamo tutti i giorni, in questo caso essere i migliori è riferito a tutt’altro.
    
    “ Viviamo in un’epoca dove le cose superflue sono le nostre
    Uniche necessità”

Questo libro, a parte essere un capolavoro, è una vera e propria guida su come NON essere ciò che non si è; su come la semplicità e i valori veri, come la comprensione, la tolleranza (vera!), e l’apertura agli altri, debbano caratterizzare le nostre vite. Vivere per essere sempre belli e perfetti, non è (a mio modesto parere), vivere.


         “ I più bei versi, le più belle scene a teatro riguardano sempre
    La morte, perché il più grande messaggio dell’artista è farci comprendere
    La bellezza della disfatta.”

Katia