mercoledì 20 gennaio 2016

recensione libro

Titolo: La lettera scarlatta
Autore: Nathaniel Hawthorne
Anno di pubblicazione: 1850
Prezzo edizione cartacea: € 6.00





Fiera e bellissima, Hester Prynne viene portata dalla prigione al palco della gogna, dove subisce la pubblica umiliazione di mostrare a tutti la lettera "A" ricamata in rosso scarlatto sul petto. "A'' come adulterio: un marchio di infamia che la ragazza è condannata a portare per sempre. Ha una bambina in braccio, frutto del peccato che ha macchiato la sua reputazione. Ma lo spietato codice morale dell'America puritana è in netto conflitto con una legge superiore: quella del cuore.


Un libro stupendo che tutti dovrebbero leggere. Questo romanzo è un mix di tutto, tra cui magia e mistero. Le descrizioni sono molto dettagliate e la trama ti trascina subito in quel mondo e in quella epoca. Si può anche dire che si tratti di una riflessione sulla condizione femminile di quel tempo che porterà poi all'emancipazione. Hester è un personaggio che mi ha molto colpito in tutti i suoi aspetti, e attraverso di lei arriviamo a capire anche la società di quel tempo, in cui l'adulterio, specie se femminile, era condannato strenuamente e la donna umiliata pubblicamente.

"La lettera scarlatta", pubblicato nel 1850, ebbe una genesi complessa e tormentata. In questo libro, dall'impostazione classica e allo stesso tempo innovativa, Hawthorne, che qui rivela le sue capacità di analisi psicologica, non si limita a dare vita a una indimenticabile rappresentazione dello spirito puritano nell'epoca coloniale in America ma giunge a proporre una liberatoria concezione dell'amore come grande forza creatrice della natura. L'intensa storia della bella adultera Hester Prynne, bollata come peccatrice dai suoi freddi e intransigenti concittadini, si trasforma in vera e propria apologia degli istinti nella scoperta della gioia selvaggia e pura di vivere fino in fondo la propria esistenza, rivendicando il diritto alla passione.

Buona lettura. 

Jessica.

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