mercoledì 21 ottobre 2015

Recensione Libro

Titolo: Permette un privè signorina?
Autore: Giorgio Terzoli
Prezzo: 10 €
Anno: 2014
Casa Editrice: Anguana Edizioni
Pagine 120






   Un’analisi lucida, obiettiva, disincantata e al tempo stesso ironica e divertente sul dilagante fenomeno dei locali “privè”… e di tutto ciò che ci gira introno e ne consegue. Uno spaccato realistico dell’Italia contemporanea “al tempo della crisi” che fa sorridere… e ridere amaro.
Un manualetto che può aiutare qualcuno e non “perdersi”… e forse qualcun altro a “ritrovarsi”… nel fremito di una “zanzara d’oro”!





Allora, è un libro molto ironico e moltissimo realistico; descrive la vita dell’uomo medio italiano, della donna, le spese che ogni giorno dobbiamo affrontare per vivere e tutti i vizi che ci infliggono.
Già dal primo capitolo possiamo notare l’ironia amara che l’autore ci propone: una descrizioni quasi dettagliata dello stile di vita e della differenza tra 30 anni fa ed oggi. Tutto parte dal presupposto che, se un uomo deve togliersi un peso e vuole pensare solo a se stesso, può dedicarsi al metodo della Sindrome, ma per fare ciò bisogna farsi due conti prima di spendere soldi che potrebbero servire per pagare le rate o l’affitto.
Da qui parte tutta la fase della ''sindrome'', gli effetti collaterali e quant’altro. 
Il libro è molto interessante, differenzia lo stile di vita di molte persone diverse e delle spese di ogni giorno, anche delle piccole cose, per poi passare a qualcosa che ancora oggi è un tabù.
Forse mi aspettavo troppo da questo manuale; forse non è adatto al mio essere o forse avevo delle alte aspettative tanto da restare, non dico delusa ma quasi.
La scrittura è interessante, è realistica ma troppo pesante. Non so se è colpa mia e del mio modo di vedere le cose o altro ma devo essere sincera: questo libro purtroppo mi a lasciato poco e niente. Forse il genere non è adatto a me, forse l’autore deve scrivere più leggero e scorrevole.
Non sono una che scredita i libri, anzi anche quando non mi piacciono cerco sempre il meglio per scrivere una recensione adatta a chi poi dovrà leggere il libro o meno; cerco in tutti i modi di essere sincera verso ciò che mi piace o no e per questo libro devo dire che non mi è piaciuto. Ripeto non per il fatto che sia un libro brutto, mal scritto o altro, ma ho capito che non è il mio genere, tutto qui.
Grazie a tutti 

-Mikaela.






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