mercoledì 19 agosto 2015

Recensione libro

Autore: J.L. Berg
Titolo: Il mondo in una stanza
Genere: New Adult
Pagine: 352
Data di pubblicazione: Luglio 2015
Editore: Nord
Prezzo: 16,40
Il mio voto: 9


TRAMA: Lailah Buchanan è una ragazza con un difetto cardiaco, che non le permette di svolgere delle cose, che per altre ragazze sono normali. Non è mai andata al cinema, non ha mai visto il mare, non è mai stata baciata. Lailah annota nella sua Lista del prima o poi, queste cose che agli altri possono sembrare futili ma che per lei sono speciali. Quando dopo l’ennesima ricaduta i medici le dicono che solo un trapianto potrà salvarla dal suo difetto cardiaco, Lailah inizia a pensare che quei desideri non si avvereranno mai…
Da quasi tre anni, Jude Cavanaugh si aggira come un fantasma tra i corridoi dell’ospedale in cui ha dovuto dire addio alla fidanzata. Dal giorno di quel maledetto incidente, Jude ha rinunciato a guidare l’azienda di famiglia e ha iniziato a lavorare lì come infermiere, quasi fosse l’unico modo per restare ancora in contatto con la sua Megan e affrontare i sensi di colpa. Però tutto cambia quando Jude, nota in una stanza, una ragazza che mangia il budino al cioccolato con le mani e quello è l’istante in cui conosce Lailah. Perché quella ragazza tanto fragile eppure determinata a resistere riesce a fare breccia nella sua corazza e risveglia sentimenti che lui credeva di aver perduto per sempre. Così, quando scopre la Lista del prima o poi, Jude decide di aiutare Lailah a spuntare ogni voce dell’elenco. E, più tempo passa con lei, più Jude ha l’impressione di essere lui il malato e lei la sua salvatrice. Ma l’amore che sta sbocciando fra loro darà anche a Lailah la forza e il coraggio di essere felice?

LA MIA RECENSIONE: Lailah ha ventun’anni, ed è affetta da una grave malattia cardiaca sin dalla nascita che l‘ha costretta a vivere gran parte della sua vita in una stanza d’ospedale in compagnia della sua migliore amica Grace, un’infermiera solare e con la fissa per i personaggi della Disney tanto da essere soprannominata “Biancaneve”. È seguita sin dai suoi primi giorni dal Dott. Marcus, cardiologo, che nutre un forte affetto per lei, più del dovuto in realtà, e ed amata incondizionatamente da sua madre, un’insegnante universitaria che fa di tutto per riuscire a mantenere in vita sua figlia. Dopo l’ennesimo esame negativo che le vieta la dimissione, Lailah perde ogni speranza di poter vivere una vita normale, e sfoga la sua rabbia mista a rassegnazione nelle pagine di un quaderno aggiungendo sempre più punti alla sua lista. Le giornate si susseguono sempre allo stesso modo, fino a che un giorno non vede aggirarsi tra i corridoi un nuovo aiuto-infermiere, alto, muscoloso e con una sfilza di tatuaggi e di cui si conosce solo il nome: Jude.
Jude Cavanaugh, venticinquenne, ha già sulle spalle un passato triste che lo costringe a vivere una vita asociale e tutta dedita al lavoro. È un operatore socio-sanitario nell’ospedale di Santa Monica e quando si è trasferito nel reparto di cardiologia, non si aspettava di incontrare l’angelo che salverà e guarirà le ferite del suo cuore; la ragazza che mangia il budino con le mani. Ha il più bel sorriso che abbia mai visto, ma ed è anche la ragazza che lui tre anni prima, con il suo egoismo, ha condannato a morte.

<Guardarla mangiare direttamente con le dita, quella sera, mi aveva fatto sentire come se per la prima volta, dopo tanti anni, avessi visto qualcosa di umano. Il che era una follia, considerato dove lavoravo. Gli ospedali sono luoghi in cui l’umanità delle persone viene fuori più che in ogni altro posto. In ospedale la vita dei nostri cari, oppure dei pazienti stessi, è nelle mani di qualcun altro, e questo tira fuori le emozioni più primitive: la paura paralizzante, l’amore eterno, la gioia infinita, il dolore straziante. E, sebbene io ci lavorassi in ospedale e le avessi viste tutte quelle emozioni, in realtà non riuscivo più a provare niente. Ero diventato refrattario.>

Distrutto dalla morte della sua fidanzata, avvenuta tre anni prima, nelle corsie dello stesso ospedale, non è mai riuscito a lasciarla andare, e trascorre giorni osservando quella porta dove ha visto Megan per l’ultima volta. In lui non vive altro che dolore ed è diventato insensibile a ogni tipo di emozione, ma Jude rimane talmente affascinato dalla ragazza che mangia il budino con le mani, che ogni notte le porta di nascosto un budino al cioccolato, fino a che lei lo scopre, e tra una battuta e l’altra nasce fra loro un'amicizia. Quando Jude scopre che lui è l’artefice del mancato trapianto di Lailah, sente il bisogno di realizzare la maggior parte dei punti della sua lista del prima o poi.

È così che inizia la missione di Jude; far vivere a Lailah la realtà in una stanza d’ospedale, mostrandole tutte quelle cose, anche le più semplici, come andare al cinema e rendendo la sua permanenza più sopportabile.
Tra un desiderio e l'altro, i due si innamorano, ma le loro difficoltà riusciranno ad unirli o separarli?
Questo è uno di quei romanzi che una volta finiti, ti mancano come l'aria. Il romanzo è narrato da ambedue le parti in modo eccellente. Le storie dei protagonisti, sono storie che possiamo trovare facilmente in un ospedale, vicino a noi, e questo rende ancora più commovente ed emozionante la storia.
Il libro si legge in una sola giornata e ti cattura completamente tra sorprese e attimi di passioni. Questo romanzo, porterà il lettore a riflettere sulla propria vita, facendogli rendere conto che le cose che per noi sono banali per altri non lo sono e questo lo aiuterà ad apprezzare ancora di più quello che ha. Dall'inizio alla fine il libro è emozionante ed ogni lettore verserà qualche lacrima.
Oltre alle due storie tragiche, ci sono momenti di leggerezza e romanticismo tra i due personaggi che ti fanno sperare di poter vivere una storia d'amore così intensa.


Lailah <Hai guarito le ferite del mio cuore, adesso tocca a me salvare il tuo.>

-Marianna

Nessun commento:

Posta un commento